Il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, ha approvato i progetti relativi ai finanziamenti del Ministero dell'Interno previsti per l'iniziativa «Scuole sicure» e per il Programma Operativo Complementare (Poc) «Legalità» 2014-2020. I comuni del Casertano che hanno richiesto il finanziamento sono complessivamente 16. Tutte le progettualità verranno ora vagliate dal Ministero dell'Interno per l'ammissione al finanziamento. I progetti prevedono l'installazione di 270 nuove telecamere, soprattutto in aree interessate da fenomeni di illegalità e degrado urbano.
Il Prefetto Castaldo, nell'esprimere apprezzamento per l'adesione da parte dei comuni, ha dichiarato che «la videosorveglianza è un'importante investimento per migliorare la sicurezza dei cittadini e contrastare i fenomeni criminali, facilitando l'attività di repressione e di capillare controllo del territorio».
Le sedici amministrazioni che hanno avanzato la richiesta di finanziamento sono Casal di Principe, Caserta, Maddaloni, Sessa Aurunca, Trentola Ducenta, Aversa, Marcianise, San Felice a Cancello, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Lusciano, San Prisco, San Cipriano d'Aversa, Gricignano d'Aversa e Villa Literno. Le risorse, reperite nell'ambito del Programma operativo complementare «Legalità» 2014 - 2020 (Poc Legalità), ammontano a trenta milioni di euro da ripartire tra Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Per la provincia di Caserta sono a disposizione circa 190mila euro.
I Comuni campani interessati erano 66, tra cui il capoluogo campano, mentre non potranno accedere ai contributi quelli che abbiano già beneficiato di finanziamenti a valere sui medesimi programmi o sui fondi assegnati per la realizzazione di impianti di videosorveglianza, in attuazione di un preciso articolo della legge numero 14/2017. Un ulteriore intervento a favore della comunità dell'area metropolitana che aiuterà di certo a garantire maggiore sicurezza. Il bando scaduto il 20 ottobre scorso -, a cui potevano partecipare i comuni con una popolazione residente superiore a 20 mila abitanti, nonché i comuni con un numero di abitanti inferiore che siano stati sciolti per infiltrazioni mafiose, è stato predisposto a seguito della consultazione delle Regioni e dell'Anci. L'invio ai comuni interessati delle informazioni e della documentazione necessarie per la partecipazione al bando è stato curato dalle rispettive prefetture.
Garantire la sicurezza durante la cosiddetta movida è un altro degli obiettivi che è al centro dell'attività del Palazzo del Governo. Lo scorso aprile, infatti, fu istituito un «tavolo» permanente, finalizzato a rafforzare le sinergie tra i responsabili delle forze di polizia e della polizia locale operanti nel singolo contesto urbano interessato che consentirà momenti di ascolto e confronto con le associazioni di categoria, i comitati civici e gli altri soggetti collettivi esponenziali degli interessi e dei bisogni avvertiti in loco. Ma anche il coinvolgimento della scuola per arrivare ad una cultura del bere responsabilmente. È questa, in sintesi, la «formula» per contrastare episodi di violenza nei giorni particolari della movida, elaborata al termine di un una riunione in Prefettura.
Nel corso dell'incontro dello scorso aprile fu analizzata la situazione delle zone interessate dal fenomeno della movida e i dati sulle più recenti iniziative finalizzate a rafforzare la vigilanza di quelle aree, facendo leva sul metodo interforze e sul coordinamento delle risorse disponibili. L'organismo che invece, in parallelo, è in fase di istituzione presso la Prefettura è ispirato al modello dei Tavoli di osservazione sulla sicurezza urbana.