Tra Santa Maria Capua Vetere e le case circondariali di Sassari, Novara, Parma, Viterbo, Milano Opera, Sulmona e Palmi, i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal tribunale di Napoli, su richiesta della direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di otto persone ritenute gravemente indiziate del duplice omicidio in pregiudizio di Sebastiano Caterino, classe 1955, e Umberto De Falco, classe 1971, consumato a Santa Maria Capua Vetere il 31 ottobre 2003.
All'inizio degli anni 2000, conclusasi la faida di Villa Literno tra i Bidognetti e il gruppo Ucciero/Tavoletta e dopo le vicende processuali che avevano condotto all'arresto di capi e numerosi affiliati del clan dei Casalesi, la fazione Schiavone si ricompattò intorno alla figura di Schiavone Francesco detto Cicciariello.
Quest’ultimo, uscito dal carcere di Spoleto e dopo aver assunto la direzione criminale del clan, volle immediatamente riaffermare l’egemonia dei casalesi nei confronti di coloro che ne avevano ostacolato l’ascesa; tra questi Caterino che, scarcerato nel maggio 2002 e stabilitosi a Santa Maria Capua Vetere, costituì un gruppo autonomo, di cui faceva parte anche De Falco.
Per quell'omicidio oggi sono stati arrestati Michele Zagaria, Francesco Schiavone, Enrico Martinelli, Giuseppe Caterino, Corrado De Luca, Pasquale Spierto, Claudio Virgilio e Agostino Moronese.