Rissa e coltellate, 17enne ucciso a Formia:
il giovane arrestato è un calciatore casertano

Nel riquadro la vittima
Nel riquadro la vittima
di Angela Nicoletti
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 10:38 - Ultimo agg. 18:51
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Si chiama C. B., 17 anni di Casapulla, il ragazzo fermato con l'accusa di omicidio colposo di Romeo Bondanese, 17 anni giovane promessa del calcio di Formia. Anche C. B. è un giovane calciatore, aveva militato nel Mater Dei di Napoli, ed era ospite del convitto dell'Istituto alberghiero di Formia dove studiava. Durante la rissa tra più ragazzi sul lungomare di Formia sarebbero spuntati i coltelli. Uno dei fendenti ha colpito Bondanese,  gli ha reciso l’arteria giugulare. Un’emorragia che non gli ha lasciato scampo tra il fuggi fuggi generale. La sera di Carnevale nella cittadina di mare, pochi istanti si è trasformata in una mattanza. L’elegante via Vitruvio è stata teatro di una violenta rissa tra due gruppi di adolescenti: uno proveniente dalla provincia di Caserta, tra Casapulla e Cellole, mentre l’altro composto da ragazzi residenti nel sud Pontino. 

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Palcoscenico è stato il piazzale antistante il Mcdonald’s dove, Romeo Bondanese ed suoi amici stavano aspettando le consumazioni. I testimoni parlando di un alterco prima, grida violente poi e infine da una delle giacche dei ragazzi campani sarebbero spuntati dei coltelli. Il primo a cadere sotto i fendenti è stato proprio il calciatore che è stato colpito all’altezza del collo. Altri due amici, intervenuti in sua difesa, sono stati accoltellati alle gambe ed all’addome. Per uno di loro è stato necessario un delicato intervento chirurgico: la sua prognosi è riservata. L’altro, ferito ad una gamba ma non gravemente, è sotto choc. L’aggressione mortale sarebbe stata filmata dalle telecamere di videosorveglianza di un vicino istituto di credito anche se la polizia nell’immediatezza dei fatti ha fermato un diciassettenne residente a Casapulla, in provincia di Caserta.
 

È stato trasferito in commissariato ed interrogato per ore dal magistrato di turno presso la Procura dei minori di Roma.

In un primo momento la Polizia di Stato di Formia unitamente ai colleghi della Squadra Mobile di Latina aveva allertato la Procura di Cassino che per competenza territoriale si occupa anche dei reati commessi nel sud Pontino. Con il fermo del minorenne tutto è divenuto però di competenza della magistratura capitolina. Gli investigatori hanno interrogato per ore decine di testimoni, compresi i passanti che terrorizzati ricordano quei momenti. «Stavamo passeggiando quando abbiamo sentito grida, urla disumane e poi il fuggi fuggi di ragazzini. Quando si sono allontanati a terra c’era sangue ovunque, come se fosse un mattatoio. Abbiamo immediatamente compreso che qualcosa di grave doveva essere successo - raccontano degli anziani del posto. In pochi istanti sono arrivate le ambulanze, la polizia, i carabinieri e abbiamo visto che dei ragazzi venivano soccorsi. Non ci siamo avvicinati per paura, c’era troppa gente». Romeo Bondanese è stato trasferito al “Dono Svizzero” di Formia e qui, nonostante il disperato tentativo dei medici di strapparlo alla morte, il diciassettenne è deceduto. Le ferite provocate dalla lama non gli hanno lasciato scampo. Nello stesso ospedale sono stati trasportati e ricoverati altri due giovani, di 18 e 16 anni, anche loro protagonisti della rissa mortale. Sono stati sottoposti ad un delicato intervento chirurgico. Uno dei due è condizioni disperate. Gli inquirenti stanno cercando ricostruire il movente, la causa scatenante dell’aggressione che ha poi provocato la morte di Bondanese; come si siano realmente svolti i fatti e per quale motivo è scoppiata la rissa. 

CASAPULLA

È stato uno choc per la piccola comunità di Casapulla aver appreso che un giovane concittadino, di appena 17 anni, è stato fermato perché indiziato di aver accoltellato e ucciso un coetaneo durante una lite avvenuta ieri, martedì grasso, a Formia. Un sentimento bene espresso dal sindaco del comune casertano - di 8500 abitanti - Renzo Lillo.
«Nessuno a Casapulla poteva immaginare una cosa del genere - dice Lillo - siamo una comunità tranquilla, in cui ci conosciamo tutti, e in cui non si sono mai verificati simili episodi di violenza tra adolescenti. Conosco il papà del ragazzo. A lui e alla moglie va la mia vicinanza per il momento terribile che immagino stiano passando».
«Siamo profondamente addolorati e scossi per la morte del ragazzo di Formia» conclude Lillo. Il 17enne fermato studia a Formia.

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