Operaio napoletano morto nel crollo all'università, 10 a processo

Operaio napoletano morto nel crollo all'università, 10 a processo
di ​Nicola Rosselli
Giovedì 7 Dicembre 2017, 08:00 - Ultimo agg. 08:52
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Dieci persone rinviate a giudizio per il crollo del solaio di uno degli edifici situato nel complesso monumentale dell’Annunziata che ospita la facoltà di Ingegneria, ad Aversa, nella centralissima via Roma, che causò la morte di un lavoratore impegnato nei lavori di ristrutturazione e consolidamento. A deciderlo, a due anni da quel tragico 29 ottobre del 2015, il gip del tribunale di Napoli Nord in Aversa. Andranno a processo: Agostino e Raffaele Tizzano, 35 e 39 anni, originari di Acerra, ma residenti a Mariglianella, titolari della ditta Co.Res., con sede in Venafro; Salvatore Di Caprio 58 anni, di Aversa, quale direttore dei lavori; Amedeo Lepore, 57 anni, di Santa Maria Capua Vetere, quale responsabile di progetto; Ciro Frattolillo, 52 anni, di Casandrino, quale responsabile del procedimento; Giovanni Battista De Santis, 58 anni, di Ruviano, quale coordinatore della sicurezza; Massimo Magrone, 52 anni, di Lecce, quale responsabile del procedimento in fase di esecuzione; Nunziante Guadagno, 45 anni, di Castellammare, collaudatore in orso d’opera; Aniello Mocerino, 46 anni, di Somma Vesuviana, quale direttore tecnico dell’impresa; ancora Agostino Tizzano, quale legale rappresentante della Co.Res.. Per loro accuse relative ad una serie di omissioni di atti tesi alla valutazione di quanto si stava realizzando. Una decisione giunta dopo poco più di due anni dal crollo, una serie infinita di sopralluoghi e perizie tecniche, ma il momento di porre la parola fine alla vicenda sembra, comunque, essere ancora molto lontano, trattandosi di una vicenda che ha richiesto e richiederà ancora tante consulenze. Erano le 18,45 di giovedì 29 ottobre 2015, quando si sentì una sorta di boato e venne giù un solaio intermedio. A perdere la vita Luciano Palestra, 41 anni, napoletano, di Massa di Somma, piccolo centro del Vesuviano. Con lui, impegnato a rinforzare il solaio dell’edificio che ospita la facoltà della Sun, c’erano altri due colleghi, riusciti a scappare. Presente anche il fratello della vittima che nulla potette fare per salvarlo. 
 
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