Ospizio senza ossigeno, la corsa
​dei carabinieri per salvare gli anziani

Ospizio senza ossigeno, la corsa dei carabinieri per salvare gli anziani
di Fabrizio Arnone
Mercoledì 11 Novembre 2020, 09:53
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Precipita ancora di più la situazione alla casa albergo per anziani «Le Ginestre» a Cisterna, una frazione di Castel di Sasso. La notte di lunedì i carabinieri della stazione di Formicola sono stati attivati d'urgenza dai referenti della struttura a causa della mancanza di bombole di ossigeno, indispensabili per proseguire l'assistenza sanitaria dei degenti ricoverati. Una vera e propria emergenza causata dal mancato rifornimento di bombole da parte dell'Asl. Impossibile reperirle sul mercato.

E così, l'ultima speranza è stata riposta nel servizio di emergenza. I militari della stazione di Formicola hanno attivato immediatamente i colleghi della compagnia di Capua guidati dal colonnello Paolo Minutoli: «Abbiamo immediatamente risposto all'appello della struttura ha commentato il comandante Minutoli . Con i nostri uomini e i nostri mezzi abbiamo provveduto a reperire in poco tempo tre bombole di ossigeno, due presso le farmacie e una messa a disposizione da un privato cittadino. Vi erano alcuni pazienti che avevano urgentemente bisogno di assistenza medica e di ossigeno. Per questo ci siamo precipitati lì dando il nostro contributo. So per certo che l'Asl ha preso in carico la vicenda ha concluso Minutoli e mi auguro che il nostro supporto non serva più. Noi, però, come sempre saremo pronti ad aiutare, qualora dovessero esserci altre difficoltà».

Altre difficoltà, in effetti, potrebbero ancora sorgere. Anzi, in parte già stanno nascendo. Proprio ieri, ad esempio, è stato necessario l'intervento dei sanitari e il trasporto di alcuni degenti dalla casa albergo presso altre strutture per garantire un'assistenza migliore. Non ci sono notizie in merito, ma la situazione a Cisterna sembra essere sul punto di non ritorno. Il personale è allo stremo delle forze, con solo quattro operatori su 15 disponibili perché tutti gli altri sono risultati positivi al Coronavirus. La situazione non è migliore dal lato dei degenti in cura: ventuno su ventitré sono risultati essere stati contagiati. Difficile ricostruire la catena del contagio che ha permesso al Covid-19 di farsi spazio considerato che, in questo particolare momento, le residenze sanitarie assistenziali sono sottoposte ai più rigidi e rigorosi protocolli sanitari e di sicurezza. La struttura in questione ospita i degenti per l'intero arco della giornata. E così i quattro operatori rimasti in servizio, dopo il contagio dei colleghi, sono costretti a dividersi, almeno sulla carta, in due per il turno della mattina, uno il pomeriggio e uno per la notte. Difficile, in queste condizioni, poter continuare l'attività di somministrazione della terapia e dei pasti, oltre che a garantire standard elevati di pulizia e di igiene personale degli anziani ricoverati, di cui alcuni allettati e bisognosi di assistenza continua.

Della situazione è stato messo al corrente anche il sindaco di Castel di Sasso, Antonio D'Avino, che, riconoscendo che i casi alla residenza per anziani costituiscono un fattore di rischio per tutta la collettività cittadina, ha unito la propria voce a quella della dirigenza della struttura, chiedendo alle autorità sovraordinate di intervenire per evitare il peggio. Un segnale importante ma evidentemente insufficiente rispetto a un problema che merita di essere affrontato e risolto nel più breve tempo possibile soprattutto oggi, alla luce delle ultime notizie. Ci sono persone allettate, bisognose di cure, che non possono correre il rischio di vedersi abbandonate da qui a poco, da un sistema che non ha retto l'ondata del Coronavirus.
 

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