Basket e concerti al Palamaggiò: 10 mesi per la rinascita

Palamaggiò ridotto a una caverna senza illuminazione

Le rovine del Palamaggiò
Le rovine del Palamaggiò
di Franco Tontoli
Martedì 24 Gennaio 2023, 08:15
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Le porte del Palamaggiò, ridotto in gran parte in macerie, sono state aperte alla stampa per una verifica delle reali condizioni dell'impianto. L'iniziativa dopo i servizi del nostro giornale sugli scempi perpetrati alla Reggia del basket è venuta dalla compagine societaria aggiudicataria della proprietà dell'immobile dopo l'ultima asta, la M.C. Investiment composta da Rino Manna, proprietario del Palapartenope (70%), da Giuseppe Caruso patron di Mondo Camerette (29%), Giancarlo Bosco (1%), dall'amministratore Tommaso De Maria e dal legale della società Luigi Bosco.

Sdegno e malinconie come di fronte a un edificio bombardato, a una carcassa assalita da iene, nulla di diverso da quanto già anticipato nei giorni scorsi, di positivo la volontà dichiarata di rimettere tutto in sesto entro l'ottobre di quest'anno per restituire l'impianto alla sua destinazione sportiva e arena di spettacoli.

Più avanti una nota dell'avvocato Raffaele Trotta, curatore fallimentare della società Vittippi s.p.a, «al fine di ricostruire ci scrive gli ultimi anni della storia dell'impianto sportivo». La visita al Palamaggiò ridotto a una caverna senza illuminazione, si comincia dall'accesso per il campo-palestra e gli spogliatoi e per il piano superiore.

Il parquet del rettangolo di gioco usato per gli allenamenti e dalle squadre giovanili è completamente disastrato qui non c'entrano i ladri ma l'incuria in cui il complesso è stato tenuto dal 2006 ai giorni scorsi dappertutto arredi in pezzi, divani e sedie, vetri in frantumi. Ci si inoltra nella galleria che sottopassa le gradinate, è tutto buio e soccorrono le torce dei telefonini, ai due lati le lunghe vetrine sono vuote, c'erano targhe e coppe e trofei e gagliardetti, il busto di bronzo di Giovanni Maggiò, tutto sparito. C'è rimasto un grande ritratto del presidente Maggiò e un gagliardetto della Mobilgirgi.

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Ingresso al campo principale, quello da cui sbucavano i bianconeri nei tempi belli dei campionati al vertice e fino allo scudetto del 1991: è sempre desolazione, distrutte le strutture per i giudici di gara, le panchine, la postazione dello speaker, in alto alle spalle dei due canestri, lato Curva Ancillotto penzolano malinconicamente ma per fortuna risparmiate le canotte con i numeri ritirati in onore di Oscar (18), Nando Gentile (5), Enzo Esposito (6), dello scudetto (1991) e della Coppa Italia (1987). Dall'altra parte le canotte delle 4 Stelle, Manuela Gallicola, Gianluca Noia, Luigi e Paolino Mercaldo.
Il piano superiore è un campionario di vandalismi in ogni locale, dalla presidenza, alla sala clinic, alla direzione generale, faldoni di atti amministrativi, alcuni a posto altri sparsi sul pavimento con decine di Cd e fotografie, gran parte della storia agonistica della Juvecaserta. Vi si aggira sgomento Carlo Giannoni che per un quarantennio è stato segretario e addetto stampa della Juvecaserta, non si può toccare nulla anche se la documentazione non rientra nel patrimonio connesso all'immobile. Si vedrà in seguito. Piove dal tetto, pozzanghere lungo il camminamento perimetrale.

La conclusione: il Palamaggiò è da mettere in sicurezza, la nuova proprietà si è messa già all'opera. Ora le precisazioni del curatore fallimentare Raffaele Trotta, incarico affidatogli dopo il recesso della Provincia dagli impegni di gestione assunti nel 2006 fino al 2013 e l'affido del palasport in locazione a una società sportiva. «In data 13-6-2021 scrive il curatore il complesso immobiliare fu oggetto di un incendio ed i vigili del fuoco intervenuti constatarono, tra l'altro, l'asportazione di cavi e lo sradicamento di alcune cabine elettriche. La struttura venne pertanto chiusa e sottoposta a sequestro, con nomina del sottoscritto, in assenza della conduttrice, a custode giudiziario. La curatela, quindi, affidò ad una società specializzata il servizio di vigilanza, con presenza di personale per l'intero arco della giornata. () Nel tempo, sono stati effettuati undici tentativi di vendita con incanto ed altrettanti senza incanto. (). Prima della consegna del complesso immobiliare alla società aggiudicataria, i trofei presenti nell'impianto sportivo al momento del dissequestro, non essendo oggetto della vendita in corso, sono stati trasferiti in un deposito per garantirne la custodia. Si precisa, infatti, che in data 16-1-2023 il servizio affidato dalla curatela alla società di vigilanza è cessato». D'obbligo la presa d'atto delle precisazioni Ma, senza polemica, il servizio vigilanza è stato realmente efficiente viste le scorrerie di cui il Palamaggiò è stato oggetto?
 

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