Reggia di Caserta: vasche invase
dalle alghe, servizi igienici fuori uso

Reggia di Caserta: vasche invase dalle alghe, servizi igienici fuori uso
di Mariamichela Formisano
Lunedì 1 Aprile 2019, 08:16
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Bagni fuori uso e alga floro fillacea nella vasca dei delfini hanno dato il benvenuto ieri agli oltre 4mila visitatori a spasso nel Parco della Reggia. Un avvio di primavera e di stagione dei grandi numeri che ha deluso quanti, nonostante l'appeal di Caserta sempre più in caduta libera, non hanno voluto rinunciare alla magia della Reggia.
 
Alla prima vasca del Parco un tappeto melmoso ha rovinato le foto ricordo ai bordi della Fontana dei Delfini, rimbalzata in tutto il mondo con le immagini della regata «Reggia Challenge Cup» in scena alla Reggia per quattro edizioni. «È la fioritura naturale dei primi caldi spiega il funzionario Leonardo Ancona, responsabile del Parco della Reggia più evidente nella parte bassa della via d'acqua dove l'acqua stagna». Una spiegazione plausibile data ai visitatori che intanto si avviavano lungo i viali del Parco con oltre tre chilometri di marcia in pendenza da affrontare, e nessuno che li avvertisse dei bagni fuori uso lungo il primo tratto del percorso.

Primo servizio igienico utile alla Fontana di Eolo, all'altezza del Ponte di Sala, ossia a due chilometri di distanza dall'ingresso al Parco. Brutto segnale di accoglienza, contestatissimo dai visitatori, è stato soprattutto il fatto che nessun cartello avvisasse che i bagni della Pineta e quelli alla Fontana dei Delfini fossero fuori uso. Eppure il tempo di preparare almeno un foglio da affiggere non è certo mancato, considerato che il bagno nella Pineta risulta inutilizzabile da almeno un mese, ossia da quando l'area è stata interdetta all'accesso per rischio crolli d'alberi dopo la bufera di fine febbraio, esattamente come il bagno alla Fontana dei Delfini che da almeno un mese attende di essere sturato. Disfunzioni non recenti che oggi si tenta di far ricadere sulla temporaneità della reggenza di Antonio Lampis al vertice della direzione Reggia. In realtà le carenze ai servizi igienici del Parco della Reggia sono state una costante anche negli anni recenti «dei grandi numeri», così come le mucillaggini che invadevano vasche e marmi delle fontane monumentali e la palude creata da quasi due anni di infiltrazioni d'acqua fuoriuscita dai muretti di contenimento della vasca che accentra la Pineta, e che ha marcito le radici superficiali dei pini secolari, oggi a rischio crolli e oggetto di lavori di somma urgenza predisposti solo dopo l'ultima tempesta di vento del mese scorso.

In effetti la tagliola che alla Reggia ha mietuto non poche vittime negli anni è sempre stata la somma urgenza, ossia lavori effettuati senza una programmazione ordinaria che evitasse danni al monumento, emergenze clamorose, e tenesse lontana la lente di indagini ed inchieste su procedure e affidamenti dei lavori. La progettualità, ancora più possibile con la raggiunta autonomia della Reggia, continua ad appantanarsi nei meandri degli uffici di Palazzo, mentre l'attenzione della direzione Lampis sembrerebbe non ammettere deroghe alla linearità delle procedure di progettualità anche a costo di affievolire qualche riflettore sullo show targato Reggia.

«La segnaletica è carente in tutta la Reggia, non solo nel Parco ammette il funzionario Ancona ma anche questa è oggetto di un progetto che a breve passerà alla parte operativa». In realtà la segnaletica che nel Parco indica la posizione dei bagni esiste, mentre quella che manca è quella temporanea del «fuori uso», da affiggere soprattutto all'ingresso al Parco affinché a chiunque sia data la possibilità di gestire le proprie esigenze fisiologiche anche a costo di affrontare le file colossali che inevitabilmente si formano ai bagni nei Cortili e al bar del Cannocchiale.
 
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