È il mese di giugno del 2019 quando, andando a ritroso di 12 mesi attraverso il database della Motorizzazione centrale, la polstrada scopre che un solo medico, Alessandro Zannini, ha prodotto la bellezza di 27mila certificati di idoneità alla guida in un anno (180 visite al giorno) e alcuni li ha emessi addirittura mentr’era ricoverato alla clinica San Michele di Maddaloni. Un lavoratore indefesso, vien da dire, se non fosse che - sostiene la Procura di Napoli Nord - quei certificati, Zannini, li ha emessi senza visitare neanche uno dei clienti delle scuole guida che avevano chiesto il rinnovo della patente. Ma non è tutto. L’ufficio inquirente diretto dal procuratore Francesco Greco - pm Patrizia Dongiacomo - hanno scoperto che a utilizzare le credenziali d’accesso alla Mtcm non è il medico, ma sono i suoi figli gemelli, Crescenzo e Angelo che - senza alcun titolo - si sostituiscono al padre per emettere un numero esorbitante di certificati a tutto vantaggio di autoscuole, agenzie di pratiche auto, ma soprattutto a vantaggio delle loro finanze.
Il guadagno in soli 16 mesi è di 860mila euro. Quella che il gip Valentina Giovanniello ritiene essere una associazione per delinquere finalizzata al falso, si stava diramando in tutto il sud Italia e non ha smesso di operare neanche in pandemia. Non è un caso se la Motorizzazione centrale diramò una circolare in cui avvisava medici e autoscuole che l’anomalo flusso di accessi al sistema durante il lockdown, con le visite mediche bloccate dal 10 marzo al 22 maggio, sarebbe stato segnalato alla Procura. Le indagini, però, erano già in corso. E ieri hanno portato a 20 misure ai domiciliari, tre obblighi di dimora e un obbligo di firma. Oltre agli Zannini, in manette i titolari di 16 autoscuole e di 7 agenzie di pratiche auto dell’area giuglianese-aversana. Altre venti persone risultano indagate in stato di libertà. Si tratta di coloro che il gip ritiene essere intermediari tra il medico e i suoi figli e le autoscuole. Tra i «ganci», spiccano i nomi di Giovanni Terracciano, dipendente del ministero dell’Interno in servizio all’ufficio patenti della prefettura di Napoli, e Vincenzo Anatrella, maresciallo dell’Aeronautica.
Rilasciare certificati di idoneità alla guida senza passare per la visita medica è, evidentemente, un gioco da ragazzi.
Ai domiciliari, oltre i tre Zannini (residenti a Grumo Nevano, ma originari di Mondragone), sono finiti: Raffaele Riccio, Giuseppe e Luca Moscato, Carmine e Maria Vitale, Giuseppe Esposito, Assunta Febbraio, Gaetano Fornelli, Valerio Giangrande, Salvatore Del Prete, Carla Cerullo, Caterina Buda, Domenico Silvestre, Pietro, Vincenzo e Luigi Iacolare e Gison Gennaro. Obbligo di dimora, invece, per Sonia Sciarné, Giuseppe Di Domenico e Vincenzo Anatrella. Obbligo di firma, infine, per Giovanni Arpino. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata al falso e di falso ideologico. Le scuole guida coinvolte dall’indagine sono invece: Progress e La Svolta di Casoria, Nuova Arzanese, Dino II Orta di Atella, Katia di Qualiano, Midas Arzano, Frattese-Grumo, Dalila srl a Melito, Colamatteo di Melito, Prisma 2 Castello di Cisterna, Royal Casandrino, Gps Grumo Nevano, Esposito Villaricca, Iacolare a Parete e San Marcellino. Infine, sotto la lente le agenzie pratiche auto: Multiservice Primavera Pomigliano d’Arco, Studio Consulenza Frattamaggiore, Studio Silvestre Villaricca, Agenzia Aipa Sant’Antimo, Pratikar Service, Flash Melito e Praticar Afragola. Rischiano tutti la sospensione della licenza.