Patenti comprate, dalle intercettazioni spunta il nome di Simone Zaza

Patenti comprate, dalle intercettazioni spunta il nome di Simone Zaza
di Mary Liguori
Martedì 1 Ottobre 2019, 15:10 - Ultimo agg. 23:04
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Tra i clienti della cricca delle patenti a pagamento c'è stato anche un calciatore di serie A, Simone Zaza, Troppo impegnato, all’epoca giocava con la Juventus, oggi milita nel Torino, per poter seguire normalmente i corsi di una scuola guida. Poi l’indagine che ieri ha sgominato la cricca composta da funzionari della Motorizzazione civile di Caserta e da titolari di scuole guida, ha subito uno stop and go, con una fuga di notizie che ha rischiato di mandare all’aria tutta l’inchiesta, e quel giocatore all’esame non si è mai presentato. Né, ad oggi, ha preso la patente. Il suo nome salta fuori dalle intercettazioni a carico di uno dei procacciatori che si vanta del cliente «vip». Che millantasse? Chissà. Sta di fatto che a un certo punto c’è una fuga di notizie e quel calciatore alla Motorizzazione di Caserta non si è mai visto. E, come detto, ad oggi deve ancora servirsi di un autista.
 
Oltre gli stranieri, dunque, nella lunga lista di clienti c’è un po’ di tutto. Ma la presenza di una talpa ha in parte storpiato il normale decorso degli accertamenti. Franco Arpino e Silvano Ferrara seppero dell’indagine sulla motorizzazione già nel giugno del 2015. Parlano di un «lui» che li ha informati, di un altro soggetto che «si è occupato dei telefoni», presumibilmente per controllare se fossero intercettati. Il gip esamina l’aspetto delle soffiate come segue. «Dal semplice timore di essere intercettati, dal piano delle congetture, insomma, alcuni indagati parlano di informazioni riservate che avrebbero ottenuto sulle indagini sul loro conto»: sono a conoscenza dello spostamento delle indagini da una procura all’altra, «aspetti obiettivi», scrive il giudice, e parlano di un agente «molto vicino a un magistrato» che li avrebbe rassicurati di essere «disposto a insabbiare il fascicolo». 

Su questo inquietante aspetto le indagini sono ancora in corso. Se la cricca aveva una talpa lo stabiliranno le verifiche. Ma non si può ignorare che le intercettazioni agli atti dell’ordinanza sono zeppe di riferimenti a patenti comprate da «figli di carabinieri, di agenti di polizia stradale e di poliziotti» in servizio in diverse questure. Così facevano tutti e, magari, la talpa va cercata tra coloro che non si sono fatti scrupolo di comprare la patente per il proprio figlio anziché fargli sostenere i quiz.

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