Dopo undici anni c’è una data: è il 16 gennaio del 2023. In questo giorno la storia del boss Michele Zagaria finirà per sempre e si ridurrà in calcinacci a distanza di due lustri, un anno e 40 giorni da quel 7 dicembre del 2011 (giorno della cattura del boss). Le istituzioni ci hanno messo tempo, come se servisse intagliare bene la data. E così, fra poco meno di un mese arriveranno le ruspe in via Mascagni a Casapesenna per abbattere e riempire di cemento la villa-bunker dove si nascondeva il camorrista Michele Zagaria detto «Casastorta», l’ultimo capo dei capi del clan dei Casalesi.
IL COMUNICATO
Ad annunciarlo è la Regione Campania che, ieri, ha spiegato che nell’ambito del progetto, realizzato dai vigili del fuoco, è previsto il tombamento definitivo del bunker sotterraneo dove si nascondeva l’ex capo del clan dei Casalesi. Non solo. Su questo evento epocale ci ha messo la firma anche il Viminale. Ieri è stato approvato dalla giunta il protocollo d’intesa tra la Regione Campania e il Ministero dell’Interno per il relativo finanziamento - a carico della Regione - di 106mila euro, circa, finalizzato alla demolizione dell’immobile di via Mascagni a Casapesenna», si legge nel comunicato diramato ieri. Di protocollo in protocollo (un mese fa fu siglato quello fra il Comune e la Regione) si è giunti a un punto d’incontro: le spese vive che gli enti pubblici dovranno affrontare per gettare a terra l’ultimo baluardo della camorra. Ci penserà la Regione che pagherà le ruspe e la mano d’opera.
LA COLATA
Il lavoro più faticoso sarà a carico dei vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta, con l’interessamento dei nuclei specializzati di Napoli e Roma. Sarà la giusta fine del clan del calcestruzzo: morirà affogato nel cemento. Non resterà più nulla del nascondiglio di Michele Zagaria, il boss ora rinchiuso a Milano-Opera al 41 bis. Se l’impero di Michele Zagaria è ormai crollato, la villa è rimasta com’era undici anni fa. L’inerzia sul fronte del riutilizzo è venuta a galla dopo una inchiesta de Il Mattino, seguita poi da una puntata di Striscia la notizia su Mediaset.
IL DOPO
Il ruolo del Comune, successivamente, sarà più delicato perché dovrà gestire il post-intervento: di fatto, l’ente locale si impegnerà a piantare un albero, probabilmente un ulivo, sul terreno spianato, libero dalle macerie.
Patto con il Viminale: «A gennaio giù il bunker del boss Zagaria»

Giovedì 29 Dicembre 2022, 18:44
- Ultimo agg.
30 Dicembre, 08:49
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