Pd, interviene Boccia: indignato per le tessere a Caserta, oltre il 70% degli eletti non versa il contributo al partito

Anomalie nel mirino, il commento del commissario dimissionario del Pd in Campania

Boccia
Boccia
Martedì 7 Febbraio 2023, 14:55 - Ultimo agg. 15:11
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«Sono indignato da quello che sta succedendo a Caserta, dove in alcuni casi non c'è praticabilità di campo». Lo ha detto Francesco Boccia, commissario dimissionario del Pd in Campania, commentando lo stop alla conferma del tesseramento in provincia di Caserta. Uno stop che arriva per diverse anomalie, tra cui quella di Sessa Aurunca, cittadina dell'esponente dem Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale della Campania: «A Caserta ci sono i commissari da 15 anni - ha detto Boccia, senatore dem e coordinatore nazionale della mozione Schlein - in una provincia importante, una terra che ha tanta voglia di fare, tanti giovani che vogliono partecipare e si sono rotti le scatole del modus vivendi. Oliviero? È noto per non aver fatto campagna elettorale alle scorse elezioni politiche, ma mi occuperò di lui in direzione nazionale. Oggi dico che quello che è accaduto a Caserta molto grave. Mi auguro di sentire le stesse parole da chi appoggia altri candidati. Il governatore campano De Luca?

Devono esprimersi tutti sul tema, visto che Oliviero lo ha fatto con parole sue. Sono sicuro che la collega Pina Picierno (esponente casertana dei dem, attuale vicepresidente del Parlamento europeo, ndr) gli chiederà conto, perché queste cose ci fanno male.

Dobbiamo difendere la credibilità del Pd e sostenere la partecipazione, non lasciamo spazio a chi infanga il Pd». A Sessa Aurunca i riflettori si sono accesi dopo il boom di richieste di tessere on line, circa 1.050 a fronte di 1.200 voti ottenuti dal Pd alle ultime politiche. Oliviero, sostenitore della mozione Bonaccini, è intervenuto giorni fa sul risultato delle tesseramento nella cittadina, dove - ha detto - c'è stato «un esaltante confronto politico, improntato sul significato delle regole statutarie, sulla militanza coerente, sulla appartenenza leale al territorio e ai suoi bisogni, sulle istanze amministrative e del governo locale e sulle aspettative dei giovani».

«In questo lavoro da commissario - ha spiegato Boccia - ho verificato che la maggior parte degli eletti, circa il 70-80% non versano contributi al partito. I parlamentari lo fanno, parlo dei consiglieri. Non dico i nomi ma ho allegato una lista nella relazione alla segreteria nazionale che ho inviato insieme alle mie dimissioni da commissario per poter agire normalmente nella mozione della candidata Schlein. Io pago 1500 euro al mese al Pd, 500 al Pd della mia Regione Puglia e contributi vari che in anno diventano altri 7-10.000 euro. In Campania la maggior parte degli eletti non versa, ci sono delle transazioni pubbliche fatte, alcuni hanno versato, molti altri non l'hanno fatto e abbiamo mandato delle notifiche sul pagamento da fare, come si fa in tutti i partiti. Io non darei la tessera a chi non paga».

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