Pd, tesseramento a rischio a Sessa Aurunca: Oliviero nel mirino

Il caso sollevato da Susanna Camusso, ma proprio oggi potrebbero essere annullate le iscrizioni

Polemiche tra democrat
Polemiche tra democrat
di Adolfo Pappalardo
Sabato 4 Febbraio 2023, 08:56 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 12:45
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L'epicentro dell'ultimo terremoto democrat, stavolta, non è Napoli dove, tutto sommato, le cose sono filate lisce. O almeno assodate e verbalizzate le irregolarità durante la notte sono state cancellate quasi mille iscrizioni al Pd. Tutte in provincia dove sindaci e consiglieri comunali si sono dati da fare pagando da uno stesso conto bancario pacchetti da un minimo di 40 ad un massimo di 80 tessere. No, stavolta, i veri tesseramenti gonfiati, i conti che non tornano tra pagamenti e anagrafe degli iscritti, sono negli altri capoluoghi dove bracci di forza anche nella stessa mozione hanno fatto lievitare a dismisura il tesseramento

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A cominciare da Caserta, dove nel giro di qualche giorno gli iscritti sono triplicati, passando per Avellino e poi Salerno.

E qui, nella roccaforte del governatore De Luca sostenitore del collega Bonaccini, per ora i veleni sono ancora sottotraccia. Tutto regolare dicono, da giorni, dalla federazione salernitana del Pd anche se i membri della mozione Schlein in disaccordo hanno deciso ieri sera di non firmare i verbali finali prima di essere inviati alla commissione regionale per il congresso. E qui, nella notte appena passata, l'assise guidata dall'ex procuratore Roberti è riuscita a chiudere solo il capitolo Napoli (via quasi un migliaio di tessere) e non quello, ben più complicato, delle altre province.


«Laddove ci sono anomalie occorre intervenire senza guardare in faccia a nessuno», ha tuonato ieri, al congresso Cgil di Napoli, Stefano Bonaccini, candidato proprio alla segreteria nazionale e ansioso che il caso campania non si tramuti in una macchia per la sua corsa al Nazareno.

E pensare che stavolta tutto doveva filare liscio con il nuovo regolamento fatto proprio per stoppare ras e signori delle tessere vari. Con una norma sintetica: non più di tre iscrizioni da ogni conto. Semplice no? Eppure il Pd nazionale è capace, pur nelle sue regole cervellotiche, di inserire da sé altre trappole. È il caso di una mail dell'organizzazione nazionale che, pochi giorni fa, avrebbe aperto un varco: i segretari o i loro delegati possono fare bonifici cumulativi verso il conto romano. Una porticina che è diventata un portone per i furbetti: perché molti segretari hanno bonificato somme ricevute anche cash (vietato) mentre in alcune realtà a fare quest'operazione sono stati anche soggetti sconosciuti alle anagrafi del Pd. Sindaci nella maggior parte dei casi anche se, ovviamente, in molti hanno fatto un lavoro conto terzi per ras democrat vari.


Il caso più eclatante nel Casertano sollevato due sere fa in un comizio con la Schlein dalla parlamentare Susanna Camusso che ha accusato il presidente del consiglio regionale campano, Gennaro Oliviero, sostenitore di Bonaccini. «A Sessa Aurunca, proprio il paese natio di Oliviero, c'è stato un boom di tesseramenti», attacca. Con il diretto interessato che si dice «basito» e lega l'aumento di tessere (854 su appena 1300 voti alle ultime elezioni) alla «ventata di novità impressa da Bonaccini». «È la prima volta in vita mia che sento una persona rivendicare a sé e al candidato che sostiene la crescita improvvisa e anomala di migliaia di tessere in posti dove il Pd ha meno voti che tessere. Ma come fa Oliviero a sapere che il magico e improvviso aumento riguarda un solo candidato? Bonaccini prenda le distanze da lui», attacca Marco Furfaro, deputato Pd e portavoce nazionale della mozione Schlein.


Ma proprio il tesseramento di Sessa Aurunca, così come quello di un altro paio di comuni, potrebbe essere cancellato oggi. Con veleni simili in Irpinia dove un pugno di paesi con un migliaio di abitanti appena si ritrovano con centinaia di tessere Pd pagate da un sindaco, «estraneo al Pd», è scritto in un ricorso alle commissioni regionale e nazionale partito da alcuni dirigenti di Avellino.


«Un numero incredibile di tessere con una sola carta di credito, tesseramenti gonfiati in comuni dove il Pd prende pochissimi voti alle politiche. In queste condizioni i congressi di circolo non possono celebrarsi», aggiunge l'ex parlamentare Sandro Ruotolo, non iscritto al Pd ma portavoce campano della mozione Schlein. Come chiede lo stesso Bonaccini: «Se qualcuno sbaglia, bisogna essere capaci di intervenire in maniera radicale. Ci sono le commissioni preposte e dove c'è qualche anomalia si vada avanti senza guardare in faccia a nessuno. In Campania e altrove».

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