Pestaggi in cella a S. M. Capua Vetere,
via Fullone. Il ministero: arriva Cantone

Pestaggi in cella, via Fullone Il ministero: arriva Cantone
Pestaggi in cella, via Fullone Il ministero: arriva Cantone
di Marilù Musto
Domenica 4 Luglio 2021, 02:33 - Ultimo agg. 08:29
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«Abbiamo eseguito gli ordini dei nostri capi». Il ritornello ripetuto al giudice Sergio Enea dagli agenti della polizia penitenziaria è sempre lo stesso. Gli interrogatori-fiume dei 117 indagati non finiscono più. Al centro del tavolo fra il gip e gli interrogati c’è la ricostruzione dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere del 6 aprile 2020. «I capi»: sono stati loro a dare il via all'ispezione del 6 aprile, stando alla versione di quasi tutti i poliziotti. La grandezza delle parole degli agenti sta nel fatto che creano un «ponte». E il ponte porta diritto ai nomi dei vertici che hanno ordinato l'operazione a sorpresa nelle celle, dopo le sommosse dei detenuti il 5 aprile del 2020.

Ma chi sono? Il primo della lista è il provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Campania, Antonio Fullone, colui che è stato informato dell’ispezione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo le sommosse dei detenuti. «Ormai siamo tutti in ballo», scrive in un messaggio al comandante con tanto di emoticon danzanti, Pasquale Colucci. È il 14 aprile e la notizia dei pestaggi finisce sui giornali: Fullone e Colucci si sentono alle strette.

Sospeso da due giorni, Antonio Fullone è accusato di depistaggio e favoreggiamento. Il ministro della Giustizia ha firmato la sospensione dal servizio per lui e ha nominato come successore Carmelo Cantone, provveditore del Lazio. Per il giudice Enea «non si è limitato alle omissioni, ma ha concorso a introdurre elementi probatori, come armi mai possedute dai detenuti».

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Subito dopo, nella scaletta dei vertici dei presunti responsabili delle violenze in carcere c’è Colucci, comandante del nucleo traduzioni e piantonamenti del carcere di Secondigliano che con Gaetano Manganelli avrebbe coordinato l’azione. Ma in prima fila c’è sempre lei, il commissario Anna Rita Costanzo che si toglie il sassolino dalla scarpa - emerge nell’ordinanza - delle sommosse della sera prima e dice: «Mi sono riscattata».


Sullo sfondo, ieri sono cominciati trasferimenti dei detenuti al centro dei pestaggi: «Sono stati portati via dal Nilo, ma non sappiamo in quale carcere siano adesso», denuncia il garante dei detenuti, Samuele Ciambriello. Intanto, è stata nominata dal ministero anche la commissione ispettiva nel carcere, il direttore sarà Gianfranco De Gesu.

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