Piazza Carlo di Borbone, lo sponsor va via: nessuna cura di verde e aiuole

Fattorie Garofalo: "Non rinnoviamo il contratto stop all'esperienza"

L'ultimo intervento nella piazza
L'ultimo intervento nella piazza
di Lidia Luberto
Lunedì 29 Maggio 2023, 07:43 - Ultimo agg. 10:32
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Con un altro massiccio intervento di recupero della piazza Carlo di Borbone, dopo aver collaborato anche all'iniziativa di pulizia della stessa piazza organizzata ieri dall'associazione "CasertaAzione" e, dopo aver informato dell'intenzione il Comune con una pec inviata più di un mese fa, l'azienda "Fattorie Garofalo", che da due anni si occupava della manutenzione ordinaria dell'enorme piazzale ai piedi della Reggia, conclude la sua collaborazione con l'ente pubblico. «Il contratto è ormai scaduto, e non abbiamo intenzione di proseguire questa esperienza», dice Raffaele Garofalo, presidente del gruppo omonimo. «Il nostro compito - continua - era quello di occuparci, come abbiamo fatto, della manutenzione straordinaria, quello del Comune di tenere pulita la piazza, innaffiare prati, piante e siepi».

Un impegno reciproco, solo in parte rispettato. La convenzione tra il sindaco Carlo Marino e Raffaele Garofalo, rappresentante legale di "Fattorie Garofalo" (storica società di Terra di Lavoro che conta sette aziende agricole e tre stabilimenti produttivi, specializzata nella produzione di mozzarella di bufala e carne bufalina), fu siglata nel 2021, poi rinnovata per un altro anno. L'azienda, peraltro, aveva preso il testimone da Confindustria Caserta che, sotto la guida dell'allora presidente Gianluigi Traettino, nel 2019, aveva, a sua volta, proseguito un'iniziativa analoga precedentemente messa in campo da un gruppo di imprenditori. L'intervento della società, all'indomani della stipula della convenzione, aveva immediatamente ottenuto risultati evidenti. L'erba che, terminato l'incarico assunto da Confindustria, era crescita alta e incolta, fu tagliata e vennero risagomate con cura le aiuole che ripresero il loro disegno originario.

Oggi, però, di tutto quel lavoro è rimasto poco o niente per la mancanza di irrigazione e per la scarsa pulizia dell'area, di competenza del Comune. Comprensibile, dunque, la decisione di Garofalo a cui, probabilmente, non sarà piaciuto vedere i cartelli con il nome della propria azienda, disseminati nell'area verde a evidenziare la collaborazione, finiti, invece, fra l'erba incolta e i prati bruciati.

Ora che la convenzione è scaduta, dunque, anche Garofalo esce di scena. «Ma vogliamo lasciare il bene che avevamo adottato nel migliore dei modi», sottolinea l'imprenditore.

Così, da qualche giorno, nove operai, guidati dagli agronomi Roberto De Benedictis, consulente esterno dell'azienda, e Roberto Napolano, organico a Fattorie Garofalo, stanno rimettendo a posto la piazza. «Abbiamo eliminato la vegetazione arbustiva infestante cresciuta fra le siepi di bosso e di alloro, che, poi, abbiamo risagomato, siamo intervenuti sulla quinta di lecci situati sul lato ovest e sul viale dei tigli all'emiciclo della stazione, nonché sfalciato il prato. Un lavoro immane sottolinea De Benedictis anche per l'enormità della piazza. Basti pensare che si tratta di ben 10 ettari, ovvero 100mila metri quadrati. L'equivalente di 13 campi di calcio regolamentari. Senza contare che più volte ci è capitato di subire danni alle macchine che usiamo per gli interventi a causa dei tanti rifiuti, lattine e bottiglie, soprattutto, abbandonati sul posto. Comunque, Fattorie Garofalo lascia tutto in perfette condizioni per fare fino in fondo la propria parte».

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Cosa succederà ora? «Stiamo già ragionando con qualche altro imprenditore. L'ufficio patrimonio si sta attivando e a stretto giro avremo gli esiti di questi contatti», dichiara l'assessora al patrimonio, Annamaria Sadutto. Per quanto attiene, invece, l'irrigazione e la manutenzione del verde si cerca la strada degli accordi quadro, come affermato dall'assessore Massimiliano Marzo. «Stiamo lavorando a un Global Service del verde che, a differenza della gestione tradizionale fatta di interventi sporadici, avrà la garanzia di continuità operativa, un maggiore monitoraggio dello stato del verde e dell'arredo urbano, nonché interventi di manutenzione degli impianti di irrigazione». Una modalità di intervento che prevede l'esternalizzazione delle attività a un unico soggetto. Ma per renderla operativa, bisognerà che prima venga approvato il bilancio comunale. Nel frattempo, con il caldo in arrivo, il verde e il prato rischiano di essere danneggiati. Con tutto ciò che segue: dall'immagine rovinata, ai costi ulteriori per rimettere in sesto prati e aiuole.
 

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