«Via quei gay dal locale», lo chef si mette lo smalto contro l'omofobia

La provocazione di Salvatore Lioniello

Salvatore Lioniello e lo smalto contro l'omofobia
Salvatore Lioniello e lo smalto contro l'omofobia
di Sara Boni
Martedì 28 Marzo 2023, 08:31 - Ultimo agg. 11:41
3 Minuti di Lettura

Dipinge le sue unghie per protestare contro pregiudizi e odio. Succede a Succivo, dove Salvatore Lioniello, pizzaiolo di Orta di Atella pluripremiato, titolare del ristorante in via Murelle, è stato protagonista di un episodio di violenza di genere. «È da quando per entrare in pizzeria bisogna dichiarare le proprie inclinazioni? L'appartenenza ad un genere o ad altri? Una degustazione di pizza non ha sesso». Con queste parole, Salvatore ha commentato il singolare fatto accaduto lo scorso fine settimana proprio nella sua pizzeria. Sabato sera, il locale in via Murelle è pieno, Salvatore è solito fare un giro per i tavoli per accertarsi che tutto vada bene e che i suoi ospiti gradiscano la pizza e il servizio.

«Mi sento chiamare da un tavolo al quale siedono dei ragazzi molto giovani - racconta il pizzaiolo - appena diciottenni o poco più, e mi invitano a non fare entrare più nel locale persone omosessuali (in verità l'affermazione è stata ben più colorita e inopportuna) e indicano ospiti seduti poco più in là vestiti in modo eccentrico, con abiti femminili e le unghie laccate.

C'era confusione, ma ahimè ho sentito bene: un gruppo di adolescenti mi stava dicendo, con toni irriverenti e offensivi, che non gradivano la presenza di quelle persone. Non mi era mai accaduto prima ha sottolineato Lioniello mi sono sentito imbarazzato e decisamente infastidito. Non ho risposto nulla, mi sono allontanato e non sono più uscito dalla cucina per tutto il resto della serata».


Lo chef, da qualche mese, ha inaugurato una sede della pizzeria in centro a Milano e, nonostante gli dispiaccia ammetterlo, nota un abisso tra l'utenza del locale in Campania e quella che invece frequenta il suo ristorante "al nord". A Milano un episodio del genere non si sarebbe mai verificato aggiunge Lionello nel capoluogo lombardo tutti si sentono liberi e tutti accolgono l'altro, chiunque esso sia. Una volta chiusa la pizzeria sabato, sono tornato a casa ma il pensiero di quell'episodio mi tormentava. Il giorno dopo mi sono recato dall'estetista e ho deciso anche io di colorare le mie unghie, poi ho pensato di cambiare nuance ogni settimana, proprio per fare arrabbiare tutti questi omofobi. Io sono etero, anche se non ho bisogno di dichiararlo, e mi piace mettere lo smalto: l'omofobia è una violenza. Violento è stato lo sguardo di quei ragazzi, violente sono le persone che sui social hanno definito la mia protesta destinata a chissà quale forma di promozione o pubblicità». E invece Salvatore ha provato a tirar fuori da questa triste storia qualcosa di buono. Ha pensato, insieme ai suoi collaboratori, di organizzare un evento speciale, una "pizzata" contro le discriminazioni di genere proprio lì nella sua pizzeria di Succivo. «Voglio contattare associazioni, onlus che combattono pregiudizi e forme di violenza e devolvere in beneficenza a queste il ricavato della serata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA