Ogni poltrona del Consiglio costa mille euro,
lite per gli acquisti ad Alvignano

Ogni poltrona del Consiglio costa mille euro, lite per gli acquisti ad Alvignano
di Vincenzo Corniello
Martedì 12 Gennaio 2021, 07:10 - Ultimo agg. 13:27
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Ogni sedia vale mille euro. Anche ad Alvignano si litiga per le poltrone. Questa volta, però, non per chi debba occuparle, bensì per la somma (circa mille euro cadauna) impegnata per rimpiazzare quelle sedie che da circa un trentennio circondano il tavolo del consiglio comunale e che, a detta della minoranza consigliare, sarebbe troppo esosa, e pertanto ritenuta spropositata. In merito alla vicenda è intervenuto il gruppo di minoranza «Direzione Alvignano» «facendoci interprete delle proteste dei cittadini», ha precisato. «Le nostre perplessità riguardano l’opportunità in un momento storico e drammatico come quello attuale, di spendere una cifra tanto rilevante», spiegano i consiglieri. In riferimento, poi, alle tante polemiche che sono rimbalzate sui social, sempre dalla minoranza consiliare fanno sapere che «nessuno ad Alvignano ha sindacato sulla scelta di sistemare l’immagine della sala consiliare, viste le effettive condizioni indecorose. Sarebbe stato opportuno - fanno sapere ancora - poter ricercare la migliore soluzione in rapporto alla qualità e al prezzo, magari coinvolgendo le attività commerciali e alvignanesi, per sostenere l’economia locale, ed evitare in questo modo di urtare la suscettibilità delle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese».

Dal sindaco di Alvignano, la precisazione che è «unanime opinione che le somme bisognava cambiarle per decoro.

Sono impresentabili - ha affermato il primo cittadino, Angelo Marcucci -. Ne abbiamo avuto vergogna in occasione di convegni, di incontri ufficiali con partecipazione di personalità esterne, di celebrazione di matrimoni e promesse di matrimoni».

Marcucci, poi, ha affermato che «nella scelta per la sostituzione ha prevalso il principio della qualità e i prezzi sono quelli relativi alla tipologia del prodotto scelto. Non certo quelli che ciascuno preferirebbe: basta verificare. Dunque, si può anche non essere in linea con la scelta, ma si è preferito non acquistare un prodotto di qualità inferiore, la qual cosa avrebbe comportato, a breve, per necessaria e ulteriore sostituzione, costi aggiuntivi e sprechi per l’erario. Non siamo certo a fare debiti né a pregiudicare altri provvedimenti amministrativi. Anzi, stiamo lavorando - ha concluso il primo cittadino - a limitare scelte precedenti a noi, sicuramente poco virtuose e per nulla vantaggiose per l’ente». 

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