“Ornamenta”, accordo tra scavi di Pompei e Tarì: così rivivono i gioielli antichi

Gli allievi orafi studieranno i monili del passato per elaborare nuove creazioni

Aspiranti orafi chiamati a replicare monili antichi
Aspiranti orafi chiamati a replicare monili antichi
di Lidia Luberto
Venerdì 31 Marzo 2023, 08:13
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Un ponte fra passato e presente, fra il gusto antico e quello contemporaneo attraverso l'arte orafa che riscrive e reinterpreta i gioielli conservati nel parco archeologico di Pompei. Questo è “Ornamenta: i gioielli della Campania da Pompei alla contemporaneità”, il progetto culturale frutto della collaborazione fra il Parco archeologico di Pompei e il Centro orafo il Tarì. L'accordo si sostanzia, per il Tarì, in attività di valorizzazione, conservazione e indagini gemmologiche su reperti conservati a Pompei, per il Parco, nella realizzazione di due progetti: una mostra e un percorso formativo dedicato agli allievi della scuola orafa.

Sono circa cento i reperti, databili fra il primo millennio avanti Cristo fino al primo secolo dopo Cristo, che racconteranno come nasce e si sviluppava nell'antichità la tecnica e l'uso degli ornamenti, non solo espressione di bellezza, ma spesso anche di status sociale e segno di scambi con culture diverse.

Ad inaugurare l'iniziativa sarà la mostra in programma, dal 5 al 14 maggio, al Tarì in occasione dell'evento fieristico "Open", il salone della gioielleria del Centro orafo il Tarì, che conta due appuntamenti fieristici annuali certificati e inseriti nel calendario nazionale degli eventi fieristici di rilievo internazionale, a maggio e a ottobre. E che porta a Marcianise circa 500 espositori, di cui 400 aziende Tarì e 100 aziende ospiti, grandi brand internazionali, mostre, conferenze. Incoming e promozioni dedicati a buyers nazionali e internazionali.

L'evento "Ornamenta" è dedicato, appunto, ai gioiellieri ospiti di "Open", e, nel weekend del 13 e 14 maggio sarà visitabile dagli appassionati di archeologia, gioielleria ed arte. Partendo dagli oggetti in mostra e dal loro contesto storico-culturale, attraverso un ciclo di lezioni a cura del Parco sulle antiche tecniche di lavorazione dei metalli e dei gioielli, gli allievi saranno chiamati ad ideare nuove creazioni ispirate agli antichi monili. I progetti saranno poi affidati a giovani artigiani e i risultati presentati in un'asta pubblica, il cui ricavato potrà contribuire a sostenere attività di ricerca e tutela del patrimonio culturale.

«Il patrimonio archeologico, ma anche quello immateriale di tradizioni e saperi antichi, rappresentano un valore che rende Pompei e la Campania uniche nel mondo Attraverso questo progetto, vogliamo condividere la conoscenza delle antiche tecniche orafe con chi opera in questo settore, affinché le nuove generazioni siano consapevoli della ricchezza culturale che questo territorio può esprimere, ancora oggi, grazie all'archeologia nei settori più variegati, dall'arte all'agricoltura e all'artigianato», commenta Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei.

Così, sette anni dopo il successo della Mostra del Tesoro di San Gennaro, il Centro orafo torna a favorire il dialogo fra antico e contemporaneo, quasi una predisposizione genetica dei gioiellieri del Tarì, «che proviene da un passato tanto lontano, e che può essersi tramandato nei secoli fino alle moderne generazioni», dice Vincenzo Giannotti, presidente del Centro orafo e co-promotore del progetto. «Questa occasione offre lo spunto per tracciare un filo di continuità tra passato e presente, e per sottolineare il profondo legame che la straordinaria arte della gioielleria napoletana ha con il territorio altrettanto straordinario che la accoglie. La realizzazione di questo grande desiderio non sarebbe stata possibile senza la piena condivisione del nostro progetto da parte del direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, al quale sono molto grato e che avremo modo di incontrare al Tarì in occasione della inaugurazione della Mostra».
 

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