Maddaloni, passa sul ponte vietato
e ribalta il suo tir: traffico infernale

Maddaloni, passa sul ponte vietato e ribalta il suo tir: traffico infernale
di Giuseppe Miretto
Giovedì 16 Gennaio 2020, 08:19
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Sfiorata la tragedia per questione di metri. Ieri prima dell'alba, le paratie pericolanti del «Ponte Vapore» hanno rischiato di crollare sui binari della linea ferroviaria Caserta-Cancello-Napoli. Un Tir, che trasportava un container frigo, ha volontariamente ignorato divieti di transito (con annessa segnaletica orizzontale e verticale) per i mezzi superiori ai 35 quintali e largi più di 2.50 metri. E come accade, da oltre un anno a moltissimi Tir che restano incastrati, ha deciso di sfondare o scavalcare i new jersey posti come barriera.
E' riuscito a superare il tratto sospeso dell'ex provinciale Nola-Caserta ma ha perso stabilità: il container frigo si è ribaltato sul lato destro rovesciandosi su una stradina laterale, per fortuna libera da auto in transito o da pedoni. Se lo sbilanciamento fosse avvenuto appena qualche metro prima, il container sarebbe finito nella scarpata ferroviaria con conseguenze disastrose. E anche ieri mattina, come accade da 13 mesi, è successo l'inferno: in tilt il transito lunga un'arteria che continua a collegare l'Area metropolitana di Napoli con Caserta. Fino alla tarda mattinata, i vigili urbani hanno dovuto chiudere gli accessi sulla statale 265 per consentire il lavori di recupero del container grazie all'intervento di una potente gru industriale. Per la cronaca, il conducente ha (secondo il codice della strada) rimediato una doppia sanzione per divieto di accesso e perdita di carico. Poco più di cento euro. Ingenti invece i danni riportati dal container frigo, con i sui delicati motori carico compreso. Oramai il transito in divieto, lo scavallamento dei new jersey, gli episodi di Tir, trasporti eccezionali e autobus incastrati (che tentato anche di transitare in sulla carreggiata opposta) non si contano più.
Ironia della sorte, solo in questi momenti, entra in funzione il sistema di viabilità alternativo che dirotta il traffico pesante verso la direttrice via Calabricito, Interporto, via Ficucella. Mentre per le inversioni di marcia dell'ultimo momento vengono utilizzate le piazzole di sosta e i cortili della abitazioni private. «Siamo al cospetto commenta Fabrizio Crisci (presidente del Comitato Abc e firmatario di un esposto in Procura)- di comportamenti pirateschi. C'è la pretesa folle di avere diritto a circolare in luoghi vietati, pericolosi e con mezzi superpesanti (Tir, autoarticolati e betoniere), legittimato secondo gli autisti, dall'abitudine che sembra più affidabile delle leggi dell'ingegnera. Tutto per guadagnare qualche minuto più». Condotte stradali folli che, insieme ai danni procurati dai Tir che hanno forato pneumatici e sfondato serbatoi, sono stati tutte segnalate alla Procura della Repubblica che sul caso «Ponte Vapore» ha da tempo aperto un'inchiesta.
Ma la storia del «ponte degli americani», perché ricostruiti dalle truppe Alleate nel 1944, ha anche una appendice burocratica-amministrativa paradossale. Per procedere all'abbattimento e alla ricostruzione, con una struttura di nuova generazione a quattro corsie e passaggi pedonali protetti, serve il sopralluogo della Soprintendenza. Ebbene da quasi cinque mesi il comune di Maddaloni, la regione e il Mibact ancora non hanno perfezionate le procedure propedeutiche per il sopralluogo finale. In parallelo, l'opera è stata finanziata da Rfi (per circa 2,5 milioni di euro); è stata approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale; sono state fatte tutte le conferenze dei servizi e sono stati siglato gli accordi tecnici con i gestori delle reti di gas, telefonia/dati e acqua. Approvati pure i progetti esecutivi e avviati i procedimenti di affidamento delle opere.
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