Il ponte chiuso uccide la frazione Brezza:
comitati e consiglieri protestano a Caserta

Il ponte chiuso uccide la frazione Brezza: comitati e consiglieri protestano a Caserta
Sabato 13 Marzo 2021, 13:13 - Ultimo agg. 16:58
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Il ponte sul Volturno chiuso da mesi mette in ginocchio l'enonomia della frazione Brezza. Riunione intensa nella sala del consiglio comunale di Grazzanise. Oggetto l’analisi della grave situazione della viabilità compromessa per effetto della chiusura del ponte “Unità d’Italia” sul Volturno lungo la strada provinciale 176, unico asse viario di collegamento tra il cuore di Grazzanise e le frazioni di Brezza. Presenti Martino Conte, esponente della minoranza consiliare, imprenditori locali, cittadini, la Consulta delle Attività Produttive, con Antonio Farina, Domenico Rossetti e Pasquale Carlino.

«Un incontro voluto per far emergere tutte le difficoltà ed i problemi che stanno vivendo i cittadini, le imprese e le ditte per effetto della chiusura del ponte. È il momento di lavorare uniti per il bene del territorio, dei suoi cittadini e delle attività economiche». Così il primo cittadino Enrico Petrella. «Un incontro che vede l’Amministrazione comunale, la minoranza consiliare, i cittadini tutti mossi dall’unico obiettivo di far ascoltare il grido di sofferenza.

Una situazione insostenibile che costringe i mezzi di tante azienda a dover percorrere centinaia di chilometri in più alla settimana per spostarsi da Brezza e Grazzanise, con gravissimo aggravio per i costi di gestione, ai danni di un’economia già fortemente penalizzata per effetto della pandemia. Il ponte è fondamentale sotto l’aspetto socio- economico di Grazzanise e Brezza ma anche per la sua collocazione strategica, essendo importantissima via di passaggio e di collegamento tra tanti paesi della provincia di Caserta. Giovedì 18 marzo saremo in provincia dal presidente Giorgio Magliocca per avere informazioni il più precise possibili sui lavori che dovranno mettere in sicurezza la struttura, riaprendolo alla circolazione. Residenti e aziende continuano a pagare disagi e danni, sono in ostaggio di una viabilità monca», conclude Petrella.

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