Ponti della Valle, strada off limits
per i cantieri aperti: Sos dei sindaci

Ponti della Valle, strada off limits per i cantieri aperti: Sos dei sindaci
di Giuseppe Miretto
Sabato 18 Maggio 2019, 13:00
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Aprono i gradi cantieri e i rischi lungo la «statale 265 dei Ponti della Valle» sono fuori controllo. Così, invece di fare allarmismo, i sindaci di Maddaloni e Valle di Maddaloni si mobilitano e scrivono al Prefetto. Lungo la terza strada per pericolosità della provincia di Caserta (dati Polstrada), dove è tassativamente vietato, per motivi di sicurezza, il cambio di carreggiata per oltre cinque chilometri, dovranno transitare e soprattutto liberamente manovrare i mezzi pesanti, i mezzi d'opera, le betoniere.

Così prima che l'intasamento diventi non controllabile, Andrea De Filippo e Francesco Buzzo hanno chiesto, con una nota la convocazione di un «tavolo sulla sicurezza stradale» con i due comuni coinvolti, l'Anas, la Provincia e il Consorzio di imprese impegnate nel maxi-lotto Cancello-Frasso Telesino della nuova linea ferroviaria Napoli-Bari. In sintesi estrema, la preoccupazione dei sindaci è questa: «Apriranno quattro cantieri di lunga durata (due per l'attraversamento del territorio di Valle e due per il traforo ferroviario del Monte Aglio) lungo cinque chilometri di strada dove si registrano in media dieci sinistri rilevanti al chilometro ogni anno». Statisticamente, ogni due risultano mortali o comunque procurano lesioni permanenti alle persone.
 
«Prima che il tasso di pericolo precisano- già preoccupante diventi gravissimo e l'arteria, già intasata, diventi impercorribile serve un piano immediato di messa in sicurezza della viabilità ordinaria e di quella cantiere lungo tutta la tratta». La situazione è, al di là delle statistiche, paradossale. Un budello lungo cinque chilometri (mai ammodernato negli ultimi 40 anni) deve svolgere il ruolo di collegamento tra due arterie di primaria importanza: la Superstrada Fondo Valle Isclero nel beneventano e l'Appia con le sue diramazioni con Caserta Sud e l'area metropolitana di Napoli. Su questo traffico di rilevanza nazionale e interprovinciale si innesta la circolazione locale con le micidiali confluenze con via Ponte Carolino, Maddaloni Superiore, località San Salvatore, località Calvarino e lungo tutte le immissioni a raso fino a Valle di Maddaloni. Infine, vanno aggiunte tutte le attività di bar, opifici, aziende agricole e abitazioni private.

«Poiché tutto questo traffico spiega Pasquale Vigliotta, portavoce del comitato dei residenti - non può essere contenuto, in sicurezza, su una strada tanto trasformata in arteria di primaria importanza è stata trovata una soluzione peggiore del male: cancellazione di tutti i passi carrabili, per gli operatori industriali e agricoli commerciali sono vietate le inversioni di marcia, il cambio di carreggiata, l'attraversamento longitudinale della sede stradale, la svolta a sinistra e addirittura l'immissione a raso». Oltre all'allarme sicurezza c'è quello della vivibilità. Bari-Napoli). «Tutti i cittadini di Maddaloni e Valle - che hanno la sfortuna di essere confinanti con la statale vivono da prigionieri in casa. «Tutti i residenti testimonia Vigliotta- da Maddaloni fino a Valle vivono di fatto da prigionieri in casa». Così, invece della solita protesta il comitato civico, insieme agli amministratori locali e alle segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil, hanno presentato delle proposte. «Si tratta di interventi altamente fattibili spiega Angelo Lustro, segretario provinciale della Filt-Cgil - e a costi molto contenuti. Subito, è possibile realizzare intervento di primo livello: un sistema di rotatorie temporanee che eliminano il problema dell'inversione di marcia; incremento la sicurezza riducendo la velocità media dei flussi veicolari».
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