Porto turistico al palo: Santangelo interroga e la Regione chiede atti

La Marina di Pinetamare, la ditta aggiudicataria, dovrà ripresentare il piano finanziario e la valutazione d'impatto ambientale

Il porto
Il porto
di Vincenzo Ammaliato
Giovedì 26 Gennaio 2023, 07:45 - Ultimo agg. 11:15
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Per partire coi lavori necessari alla realizzazione del porto turistico di Castel Volturno, la Marina di Pinetamare, la ditta aggiudicataria, dovrà ripresentare il piano finanziario e la valutazione d'impatto ambientale. Così ha risposto la Regione Campania durante il question time a una specifica interrogazione del consigliere di Italia Viva Giuseppe Santangelo. In pratica, considerando che per la precedente valutazione d'impatto ambientale, la Marina di Pinetamare ha atteso cinque anni che i quattordici enti interessati rispondessero positivamente, se tutto va bene i lavori per il porto partiranno pressappoco sul finire di questo decennio. E considerando ancora che il financial project per la realizzazione dei milleduecentocinquta posti barca fu aggiudicato nel 2008, si può ufficializzare la beffa per la città costiera, che nella speranza del nuovo porto si vide chiudere l'unico approdo della costa casertana, il molo San Bartolomeo con i suoi 250 posti barca tutti occupati da natanti e barche a vela. L'area all'epoca esprimeva sviluppo e grosso valore aggiunto sia economico, sia sociale. Dal 2008, invece, restituisce solo degrado e disperazione.

«L'infrastruttura consentirebbe di riqualificare e rilanciare un'area di 765mila metri quadri, rendendola centrale in un progetto di sviluppo economico e turistico che potrebbe rappresentare una vera svolta per il litorale», dice al margine del question time il consigliere regionale Santangelo.

Ma nel 2017, in ritardo coi lavori, la Marina di Pinetamare chiese alla Regione Campania una proroga di tre anni. L'ente di Santa Lucia rispose che sarebbe stata possibile se si fosse presentato un nuovo piano finanziario e una nuova Via. Da allora, piuttosto che operai e mezzi meccanici nella zona dell'ex molo San Bartolomeo vanno avanti solo carte bollate.

Il committente decise di far ricorso al Tar, convinto che la precedente valutazione d'impatto ambientale fosse sufficiente, considerando che nell'area del porto non era cambiata alcun aspetto naturalistico. E i giudici del tribunale amministrativo gli diedero anche ragione, ma l'ente diretto da Vincenzo De Luca, anziché dare disco verde ai costruttori Coppola (amministratori della Marina di Pinetamare), impugnarono la decisione dinanzi il Consiglio di Stato, che pochi mesi fa ha ribaltato la sentenza del Tar.

Singolare in questa vicenda il particolare non secondario che la prima richiesta di informazioni ufficiali sullo stato dell'arte del porto di Castel Volturno venga da un consigliere espressione del bacino elettorale di Maddaloni, città a nord di Caserta, lontana dall'area dove dovrà sorgere l'infrastruttura e il primo specchio di mare circa quaranta chilometri. In tutto questo tempo la politica locale, sia quella attuale, sia gli amministratori precedenti, come anche i consiglieri regionali e parlamentari dell'agro Aversano, non hanno mai fatto registrare alcun interesse ufficiale alla materia, nonostante la realizzazione del porto prevede un investimento di oltre cento milioni d'euro e circa 4mila posti di lavoro fra diretti e indotti a opera completa.


A Castel Volturno c'è chi mormora che i lavori non partano per un ostruzionismo salerncentristico del governatore De Luca, per favorire il porto d'Arechi e altri a sud della Campania. Ma l'ente di Santa Lucia è guidato dall'ex sindaco di Salerno da sette anni, mentre il financial project per i lavori del porto furono aggiudicati nel 2008. Da allora è stata solo insabbiato il vecchio molo San Bartolomeo e posizionati sulla spiaggia dell'area alcuni blocchi di cemento. Il resto è cronaca, purtroppo per il litorale casertano non incoraggiante.
 

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