Caserta, posti letto Covid al Civile:
attivo anche il «modulare»

Caserta, posti letto Covid al Civile: attivo anche il «modulare»
di Ornella Mincione
Lunedì 3 Gennaio 2022, 08:54 - Ultimo agg. 18:14
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«L'attuale contagio Covid è molto più forte ma la gravità, stando ai pazienti ora ricoverati, è molto più blanda rispetto alle ondate precedenti». E' il direttore generale dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta Gaetano Gubitosa a commentare l'attuale impennata di casi in Terra di Lavoro così come nel resto d'Italia.

Proprio per far fronte a tale forte incidenza, «l'Unità di Crisi regionale ci ha invitati a mettere a disposizione posti letti dedicati all'assistenza dei pazienti Covid.

Ciò è avvenuto la settimana prima di Natale e, come era stato previsto, si è verificato un rallentamento degli accessi al Covid Hospital di Maddaloni», ha continuato il manager Gubitosa. I posti letto ora disponibili al nosocomio casertano sono per la precisione 56.

«Di questi, 31 sono impegnati dai pazienti - spiega il direttore Gubitosa - Quindici sono nella Pneumologia, ora convertita in Sub intensiva (così come dall'inizio dell'emergenza). Altri sedici sono nella Degenza ordinaria, tra il reparto di Malattie infettive e l'osservazione medica Covid. Inoltre, c'è una donna che ha appena partorito che impegna un letto della Ginecologia dedicata in parte alle pazienti positive». Oltre ad offrire alla rete assistenziale i 56 posti letto, la direzione dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano ha reso funzionanti anche i posti letto del modulo di Terapia intensiva: «Ad oggi non ci sono letti impegnati ma sono tutti operativi. Per fortuna, fino a ora, la Terapia intensiva dell'ospedale di Maddaloni riesce a far fronte all'attuale domanda assistenziale», continua il direttore Gubitosa.

È chiaro che la situazione epidemiologica «potrebbe cambiare da un momento all'altro. Ecco perchè è necessario valutare il quadro giorno per giorno. Comunque sia, dato l'andamento del contagio più forte, sebbene con una manifestazione meno gravi, siamo pronti a fronteggiare eventuali scenari più difficili, anche se dovesse essere indispensabile una lieve contrazione dell'elezione, cosa che per ora non si è ancora resa necessaria». Dunque, ogni tipo di assistenza per tutte le patologie è garantita in toto, almeno nell'azienda ospedaliera casertana di rilievo nazionale. E' bene tenere presente che la parte di pazienti infetti in regime di ricovero è ancora una minima parte dei pazienti risultati positivi. Effetto questo della campagna vaccinale che ha limitato di gran lunga quei sintomi importanti e complessi manifestati nelle precedenti ondate.

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Intanto sono 964 i casertani che hanno ricevuto esito positivo al tampone, stando al report pubblicato ieri dall'Asl di Caserta. I nuovi positivi sono emersi dall'analisi di 2.826 esami, con un'incidenza del 34,11%, la più alta registrata fino ad oggi. E' stato notificato un altro decesso mentre sono state accertate 56 guarigioni. In questo momento sono 14.640 gli attuali positivi al virus, oltre 900 in più rispetto alla giornata precedente. In parallelo, il monitoraggio sulle vaccinazioni anti Covid riporta fino alle 14.43 di ieri 735.311 cittadini con almeno una dose di farmaco e di questi 658.523 hanno ricevuto anche il richiamo. In questi giorni lunghe file di auto, specialmente durante la mattina, si stanno formando davanti gli hub vaccinali della provincia e costituiti da coloro che devono ricevere la dose booster', ovvero la dose aggiuntiva dopo il ciclo vaccinale. Da questa mattina, intanto, riaprono gli hub vaccinali dedicati ai bambini con età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

Si tratta del punto allestito presso il centro commerciale Iperion di Caserta e l'altro Medì di Teverola. I genitori possono prenotare il proprio figlio sulla piattaforma Sinfonia, oppure recarsi presso gli hub muniti di tessera sanitaria dei bimbi e ricevere la dose per il piccolo assistito. E' evidente che la platea dei bambini con età tra i 5 e gli 11 anni è quella parte di popolazione ancora non difesa contro il virus che ora, a fronte di una popolazione adulta per lo più vaccinata, tende a colpire gli organismi senza difesa. A confermare ciò sono i pazienti ricoverati nelle corsie dedicate all'assistenza Covid: si tratta per la maggior parte di pazienti che non hanno aderito alla campagna vaccinale e su cui il virus del Covid ha avuto l'impatto più dannoso e critico portandoli alla necessità dell'assistenza ospedaliera.
 

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