Pranzo con i detenuti del garante e dei consiglieri regionali Iodice e Aversano

L'impegno dei consiglieri regionali Iodice e Aversano per il potenziamento di figure sociosanitarie

Il pranzo con i reclusi
Il pranzo con i reclusi
Marilu Mustodi Marilù Musto
Mercoledì 17 Maggio 2023, 19:22 - Ultimo agg. 20:17
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Un pranzo in carcere e un incontro per gettare nuove basi per l'inclusione di persone che escono dalla casa di reclusione dopo aver scontato una condanna: il garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, insieme ai consiglieri regionali Salvatore Aversano e Maria Luigia Iodice hanno fatto vista all’istituto penitenziario di Carinola.

Un modo per la politica di assistere anche chi per anni è stato considerato senza speranza: l'incontro di oggi cambia questa narrativa e concede nuove opportunità.

Il garante e i consiglieri sono stati accolti e accompagnati dal direttore dell’istituto Carlo Brunetti, hanno incontrato i  detenuti di diverse sezioni dell’istituto, è stato un momento di ascolto e confronto, anche rispetto alle criticità e problemi che ci sono in quel carcere.

 Oggi nell’ occasione nella sala teatro è stata allestita una degustazione di pizze, pasta e patate e come dessert un tiramisù, le pietanze sono state cucinate da otto detenuti che partecipato al progetto “Fa-Rinati”, che comprende il corso di cucina, pasticceria e panificazione promosso dall’associazione “Generazione Libera”, in sala era presente il sindaco di Carinola, Giuseppina Di Biasio, e anche 34 detenuti della sezione protetta.  «L’associazione “Generazione Libera”, con sede a Caserta, con un finanziamento Regionale, gestisce il progetto, Fa-Rinati», ha spiegato Ciambriello.  «Ho apprezzato i prodotti da forno e di panificazione e mi auguro che possano esserci anche altre esperienze simili, è fondamentale l’incremento di progetti di inserimento socio- lavorativo e corsi di formazione, fondamentali affiche la detenzione sia un’tempo per l’inclusione».

I due consiglieri Regionali, Aversano e Iodice, si impegneranno a sollecitare la Regione per l’erogazione di fondi destinati a progettualità socio-lavorative, formative e soprattutto la costituzione del S.E.R.T. (servizio per la tossico-dipendenza) e il potenziamento di figure sociosanitarie, necessarie per l’istituto che oggi conta 365 detenuti.

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