Precipita e muore mentre monta luminarie: sul corpo ci sono ferite da taglio

Precipita mentre monta luminarie, sul corpo ci sono ferite da taglio
Precipita mentre monta luminarie, sul corpo ci sono ferite da taglio
di Giuseppe Miretto
Martedì 5 Dicembre 2017, 11:58 - Ultimo agg. 12:01
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MADDALONI - Lo hanno trovato in una pozza di sangue nel cortile di casa. È morto forse dopo una caduta dal balcone di casa: un volo da oltre sei metri di altezza è stato letale per Angelo Antonio De Siato, noto ristoratore e animatore del più antico locale del cuore antico del centro storico. A esser fatale sarebbe stato lo schianto sul selciato nella corte interna dell’immobile storico di via San Giovanni. Ma sul corpo c’erano anche ferite da taglio. Per il 58enne, gestore di serate a tema, non è stato possibile nemmeno tentare una rianimazione quando i vicini lo hanno ritrovato intorno alle 15 di ieri era già cadavere. Resta complicata la ricostruzione degli ultimi minuti di vita.

I rilievi della polizia scientifica hanno individuato, oltre i traumi da impatto, anche alcune ferite da taglio. Dettagli che rendono ancora più problematica la ricostruzione della caduta fatale: potrebbe essere scivolato nel vuoto mentre allestiva le luminarie o forse da altezza più considerevole mentre armeggiava con l’antenna. Questo particolare, decisivo per determinare l’altezza del tragico volo, è oggetto di attente analisi. Ma solo il referto dell’autopsia, incrociato con i rilievi sul luogo dell’impatto, potranno chiarire la dinamica della tragedia e mettere insieme tutti i dati in possesso degli agenti del commissariato di Maddaloni. E soprattutto le cause prime che hanno innescato la caduta e quindi dissolvere tutti gli interrogativi. La disgrazia presumibilmente si è consumata dopo le 14 di ieri pomeriggio. Resta lo sconcerto per un evento ferale che contrasta nettamente con l’immagine scanzonata e pubblica della vittima. Lascia la moglie e due figli. A Maddaloni, da ieri pomeriggio, si respira un fortissimo clima da lutto cittadino: se ne è andato il gestore della mitica «Cantina Cuoppolo» locale simbolo della tradizione che ha saputo resiste ai cambiamenti. La disgrazia ha portato via uno dei protagonisti della «Rinascita maddalonese» cioè di quel movimento culturale spontaneo, impegnato nella riscoperta dei monumenti e degli itinerari de centro storico. A tale scopo, la vittima aveva trasformato il suo locale, molto ricercato anche da clientela non locale, in luogo di ritrovo per tutte le associazioni culturali locali accomunate dall’impegno per la riscoperta e valorizzazione del quartiere medievale pedemontano. 
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