Premio Matilde Serao, la targa delle Poste alle vincitrici

Azienda in prima linea sulla parità di genere: il 53% del personale è costituito da donne

Premio Serao, la consegna delle targhe
Premio Serao, la consegna delle targhe
Venerdì 2 Dicembre 2022, 11:19
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C'erano tutte, la maggior parte in sala e solo poche in collegamento, le vincitrici del Premio giornalistico Matilde Serao alla manifestazione organizzata da Poste italiane per celebrare il 160esimo della fondazione. Un anniversario che Poste ha voluto ricordare assegnando alle premiate della manifestazione, che si svolge a Carinola dal 2003, il Premio speciale Poste, sempre intitolato alla scrittrice e fondatrice del Mattino e telegrafista dei Regi telegrafi di stato.

Nel segno di donna Matilde, ma anche delle donne e del loro impegno professionale.
«Poste italiane, la più grande azienda del Paese, è in prima linea sulla parità di genere e la meritocrazia: il 53 per cento del nostro personale è costituito da donne. Il 46 per cento dei quadri è donna, la componente femminile del Cda è al 44 per cento», ha ricordato Giuseppe Lasco condirettore di Poste italiane, nell'introdurre la serata.

E l'esempio più evidente del ruolo delle donne in Poste è la sua presidente, Maria Bianca Farina. Come ha lei stessa sottolineato: «Sono la prova concreta di questo indirizzo aziendale.

Nei nostri uffici le prime donne furono assunte già nel 1863 e le donne hanno avuto una grande parte nello sviluppo dell'azienda».

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Il ruolo e le caratteristiche non solo professionali di Matilde Serao sono state raccontate dal direttore del Mattino, Francesco de Core. «La sua era una costante ricerca della verità, che conduceva con la passione e con una scrittura versatile e poliedrica. Sfidando i potenti dell'epoca e pagando le sue scelte in prima persona».

Un'antesignana, Matilde Serao, che ha aperto le porte alle tante professioniste arrivate dopo e che, come ha sottolineato il direttore del Messaggero, Massimo Martinelli, sono, il più delle volte, «più brave dei colleghi maschi, perché hanno caparbietà, testardaggine e la capacità di percepire i particolari».

Per il Premio Serao, nato e cresciuto a Carinola che rimane la sua sede storica, la sindaca della cittadina, Giuseppina Del Biasio, con l'assessora alla Cultura, Maria Sorvillo, i fondatori del Premio, Antonio Corribolo, presidente dell'associazione «Serao» e la giornalista Lidia Luberto.

 

Ad aprire la cerimonia di consegna dei premi, tutti assegnati in rigoroso ordine alfabetico, Natalia Aspesi, che, non essendo potuta intervenire, ha scritto le sue considerazioni in una lettera indirizzata idealmente a Matilde Serao. Lucia Annunziata, felice del Premio perché «Serao era il mio mito: da bambina dicevo che da grande avrei voluto fare la Serao o il sindaco di Napoli». Collegata da Parigi, dove è corrispondente Rai, Giovanna Botteri, quindi, Rosaria Capacchione, nel ritirare il riconoscimento, ha ricordato che «purtroppo sono ancora pochissime le donne ai vertici nel settore dell'informazione». Emozionata la testimonianza di Adriana Cerretelli, collegata da Bruxelles, mentre Titta Fiore ha ricordato la voce «colta e popolare insieme di donna Matilde».

Lucia Goracci, corrispondete della Rai dagli Stati Uniti, nel ritirare il premio ha sottolineato «la responsabilità che sentiamo forte, nello svolgere questo lavoro». Un modello, Serao, per Carmen Lasorella, che però, ha ribadito si debba dare alle donne non solo modelli ma anche opportunità. Del «supplemento d'anima», che le donne giornaliste mettono nel loro lavoro, ha parlato Myrta Merlino. Mentre Tiziana Panella ha affermato di essere particolarmente felice del Premio Serao anche perché «viene dalla mia terra».

 

Ricordando la cerimonia di Carinola, Agnese Pini si è soffermata sull'insegnamento della grande giornalista. Fiorenza Sarzanini, vice direttrice del Corriere della Sera, ha sottolineato l'importanza di fare squadra fra donne. Donatella Trotta ha fatto riferimento ai primati di donna Matilde di cui è diventata un'apprezzata studiosa, Sara Varetto all'attualità di Serao e al suo modo moderno di essere donna e professionista, Daniela Vergara alle difficoltà che ancora hanno le donne nel conciliare lavoro e vita privata, Bianca Berlinguer all'esempio concreto di affermazione femminile che costituisce per le donne di oggi.
 

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