Palazzo a rischio, crollo in via San Carlo: pressing del Comune sui proprietari

I commercianti non credono più alle promesse

Caserta, i negozianti riuniti davanti alle transenne
Caserta, i negozianti riuniti davanti alle transenne
di Daniela volpecina
Giovedì 10 Novembre 2022, 06:18 - Ultimo agg. 11:38
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Via San Carlo, pressing del Comune di Caserta sui proprietari del palazzo pericolante al civico 33. Lavori di messa in sicurezza al via entro la prossima settimana altrimenti interverrà l'Ente. Naturalmente in danno. Per poi rivalersi sui privati. E' quanto è emerso dall'ultimo tavolo tecnico tenuto in piazza Vanvitelli dall'assessore alle attività produttive, Emiliano Casale, con l'amministratore di condominio dello stabile a rischio crollo e ben tre dirigenti. Le condizioni in cui versa il fabbricato sono altamente pericolose al punto tale da costringere il 19 ottobre scorso l'amministrazione a sgomberare gli alloggi e a chiudere la strada sia al transito veicolare che a quello pedonale.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie residenti e commercianti che stanno vivendo una serie infinita di disagi oltre ad aver registrato un drastico calo degli incassi dovuto alla desertificazione della strada. Malumori, quelli della categoria, difficili da contenere. Soprattutto dopo due anni di crisi e con la spada di Damocle dei rincari delle materie prime e delle bollette sulla testa. Ieri mattina i titolari delle attività sono tornati a riunirsi davanti al muretto di cemento che separa i due tratti di via San Carlo per aggiornarsi sullo stato dei luoghi e decidere il da farsi. Dopo il presidio di due settimane fa, la petizione protocollata al Comune, la diffida all'Ente e ai proprietari del palazzo, l'affissione di un mega striscione con la scritta «Vergogna», i commercianti potrebbero ora spingersi oltre con azioni di protesta più incisive e più eclatanti.

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«Noi non ci fermeremo fanno sapere perché qui è in gioco il nostro futuro lavorativo.

Se la prossima settimana non inizieranno i lavori di ripristino del palazzo, metteremo in campo altre forme di mobilitazione». La linea da seguire non è ancora ampiamente condivisa da tutti ma l'esasperazione è oggi giorno maggiore tra le fila dei commercianti. Alcuni temono infatti di non riuscire a reggere più di un mese in queste condizioni e paventano la chiusura, altri hanno già annunciato la delocalizzazione dell'attività. Nel frattempo hanno già nominato un avvocato per presentare una istanza di risarcimento danni. Continua anche l'interlocuzione con l'amministrazione comunale dalla quale hanno appreso dell'ultimatum lanciato ai proprietari del palazzo. Una notizia che però non sembra averli rincuorati. I commercianti non credono infatti che i tempi per la messa in sicurezza saranno brevi e sono consapevoli che la strada riaprirà al transito pedonale soltanto quando potrà essere garantito il passaggio dei cittadini in tutta sicurezza.


«I proprietari ci hanno assicurato ha dichiarato a margine dell'incontro l'assessore Casale che si stanno attivando per l'avvio del cantiere, hanno nominato un ingegnere che sta effettuando una serie di sopralluoghi e verifiche in loco per intervenire al più presto. Noi come Comune abbiamo chiesto di portarci una soluzione entro tre giorni, possibilmente la più rapida e la più sicura, così da ridurre i disagi ai residenti e ai commercianti e al contempo poter garantire la pubblica incolumità». Le lesioni riscontrate lungo le pareti perimetrali del palazzo e in corrispondenza dell'atrio, stando a quanto riportato dalla relazione dei vigili del fuoco, sarebbero particolarmente gravi e il rischio di crollo reale. Da qui lo sgombero con buona pace di residenti e proprietari che hanno già annunciato di voler portare in tribunale la ditta che nell'aprile scorso ha effettuato i lavori di demolizione dello stabile adiacente e che avrebbe dovuto costruire un nuovo palazzo, salvo poi abbandonare il cantiere e lasciare l'area al suo destino. Secondo i proprietari del civico 33 i problemi sarebbero stati innescati da quell'abbattimento. Una ipotesi tutta da dimostrare naturalmente. Al momento ciò che è certo è che tutti hanno intenzione di chiedere un risarcimento danni.
 

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