Prete esorcista, denunce dall'Irlanda e un nuovo video di botte a disabile

Prete esorcista, denunce dall'Irlanda e un nuovo video di botte a disabile
di Mary Liguori
Mercoledì 14 Marzo 2018, 08:48 - Ultimo agg. 23:07
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«Satana, sei tu? Milleocchi? Belzebù? Devi uscire. Devi uscire da questo corpo». Il diavolo, secondo don Michele Barone, sarebbe dovuto uscire attraverso l’orecchio della 14enne. Indemoniata, secondo lui, ma in realtà colpevole solo di essersi dichiararata atea e, da quel momento, consegnata dai genitori nelle mani di don Michele, incaricato però non di «evangelizzarla», ma di esorcizzarla. 

Per questo, a sentire i testimoni e a leggere la consulenza del medico legale Luca Lepore, il sacerdote le ha sfigurato parte del volto, procurandole lesioni permanenti all’orecchio, ferito ripetutamente e in più modi durante i rituali esorcistici. Addirittura, il sacerdote le saliva con i piedi sulla testa mentre altri, compresa la madre del prete, la tenevano ferma e la costringevano a bere acqua nella quale Barone aveva precedentemente sputato. L’acqua utilizzata durante gli esorcismi era infatti mescolata alla saliva del prete che, evidentemente, si era convinto di essere un santo. Un delirio di onnipotenza tale da inibire qualsiasi freno. Da indurlo a lanciarsi in clamorose performance dentro la hall di un albergo a Medjugorie. Dove la foga del prete sconvolse alcuni esponenti della Chiesa Cattolica Irlandese che assistettero alla scena e, tornati a casa, ne parlarono col loro vescovo.  
Una Diocesi irlandese, dunque, si è occupata del caso di don Barone, e ha tentato di fermarlo. Lo si apprende dalla lettura del verbale di interrogatorio del vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che invece è intervenuto solo dopo che l’episodio è diventato di dominio pubblico. Lo scorso 5 febbraio, il presule è stato sentito per sei ore in procura, in veste di persona informata sui fatti. Ed ha riferito dell’esistenza di una lettera spedita nei mesi precedenti lo scandalo dalla Diocesi di Ferns a quella di Aversa. Nella missiva sottoscritta dal cancelliere della Curia irlandese si fa riferimento «ad attività inequivocabilmente esorcistiche compiute da don Michele Barone in occasione di un pellegrinaggio a Medjugorie» con i genitori della 14enne, con una delle ragazze che sostiene di essere stata abusata sessualmente dal prete e con il vicequestore Luigi Schettino, adepto del prete e arrestato insieme a lui. Nella lettera, il cancelliere della Diocesi di Ferns invita «il vescovo di Aversa a prestare attenzione alla vicenda e alla persona di don Michele». E, a dire di Spinillo, scattò immediata la convocazione del don che fu redarguito dinanzi ad altri quattro sacerdoti (a dicembre) e successivamente sospeso per un anno (dopo la messa in onda del servizio da parte de Le Iene). 

Ieri, la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare bis per don Barone, per il poliziotto Schettino e per i genitori della minorenne che rispondono di maltrattamenti ora aggravati dalle lesioni permanenti, è giunta alla vigilia dell’appuntamento dinanzi al Riesame di Napoli che vaglierà le istanze di annullamento presentate dagli indagati. Ma è facile immaginare che la procura diretta da Maria Antonietta Troncone sia pronta a rilanciare, ancora, col deposito di nuovi atti. E, all’orizzonte si stagliano le sagome di altre vittime. 

Due quindicenni, una delle quali di Frattamaggiore. E un uomo disabile. C’è un video choc che la squadra mobile ha acquisito nel corso delle perquisizioni successive l’arresto.

Era conservato sul pc in uso a don Barone. Un uomo robusto, palesemente sofferente e non pienamente in sé è costretto su una sedia e tenuto immobilizzato da altre persone. Nel filmato si vede don Barone costringerlo ad aprire la bocca e rovesciargli la testa all’indietro per ficcargli in bocca dell’acqua e un’ostia. Col rischio di soffocarlo. L’uomo vomita schiuma in una bacinella. Infine, il malcapitato viene steso sul pavimento, tenuto fermo dalle persone presenti mentre don Barone gli schiaccia la testa col piede (e indossa le scarpe). Il video è un susseguirsi di immagini crude e sovrapponibili alle pratiche che, secondo i testimoni, sono state usate sulla 14enne. Pratiche che, non a caso, il gip ha definito «torture medievali».

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