Primo edificio gotico del Regno di Napoli:
l'abbazia della Ferrara rischia di sparire

Primo edificio gotico del Regno di Napoli: l'abbazia della Ferrara rischia di sparire
Venerdì 4 Marzo 2022, 11:34
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«L'Abbazia di Santa Maria della Ferrara nel Comune di Vairano Patenora, è abbandonata e potrebbe sparire per sempre» così la senatrice Vilma Moronese (Misto), presidente della XIII commissione permanente ambiente e territorio del Senato.

La nota Abbazia  fu oggetto di una prima interrogazione della senatrice nel 2016 rivolta al Ministro Franceschini: «È il primo edificio gotico del Regno di Napoli - prosegue Moronese - al suo interno abbiamo la cappella di Malgerio Sorel, che ospita un affresco che ritrae Papa Celestino V, si tratta di un monumento unico e dal valore incredibile, sia dal punto di vista storico che culturale». 

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Secondo Moronese, le indagini condotte dai Carabinieri nel 2018, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere accertarono il degrado e l'abbandono della struttura che fu posta sotto sequestro, e oggi è in corso un processo nel quale credo che il Ministero debba costituirsi parte civile anche per dare un segnale e far capire che è interessato al bene.

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«Io stessa - sottolinea Moronese - dopo il silenzio del Ministero, nel 2018 fui costretta a presentare un esposto in Procura per segnalare il suo abbandono totale. Oggi con la nuova interrogazione che ho invitato al Ministro della Cultura pochi giorni fa, io e i miei colleghi - chiede Moronese - vogliamo un intervento importante del Ministero, che prenda in mano la situazione, che sottragga una volta per tutte l'Abbazia della Ferrara dal degrado e dall'oblio a cui è relegata, e assieme ai terreni e i boschi circostanti le venga data vita, una vita nuova nell'interesse della nostra cultura, della nostra storia e che sia patrimonio comune di tutta la collettività» conclude.

L'interrogazione, riferisce la Moronese, è stata sottoscritta anche dai senatori: Fabio Di Micco, Luisa Angrisani, Barbara Lezzi, Silvana Giannuzzi, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Rosa Silvana Abate, Paola Nugnes, Elena Botto.

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