Troppi processi non conclusi
in eredità dal 2020

Troppi processi non conclusi in eredità dal 2020
di Biagio Salvati
Venerdì 8 Gennaio 2021, 07:00 - Ultimo agg. 08:22
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S. MARIA C. V. - Processi da celebrare in modo prioritario rispetto ad altri (per la presenza di detenuti o per la delicatezza del reato contestato) e calendari di udienze con un numero stabilito di processi da trattare in presenza, oltre all’attività della fase remota. La nuova frontiera della giustizia, causa pandemia da Covid-19, ha modificato anche l’attività giudiziaria del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove i processi, fisiologicamente e comprensibilmente, non hanno più i tempi finora rispettati. Distanziamento, limitazione della presenza di persone in aula, fasce orarie e altre linee guida dettate dai decreti del Governo, hanno modificato l’iter dell’attività giudiziario-forense come rilevato anche da uno studio dell’Osservatorio delle Camere penali italiane.


I RINVII
Diversi i processi che sono slittati ma soprattutto fissati come prima udienza per il 2021, dopo la chiusura indagini o rinvii a giudizi disposti lo scorso anno: nell’ambito dei reati commessi nella Sanità, si apriranno nei prossimi mesi quello a carico del patron della clinica Pinetagrande di Castelvolturno (abusi edilizi e altri reati) mentre a fine mese è fissato il processo a carico del re dei laboratori di Caserta, Pasquale Corvino imputato con il dentista ed ex editore di una tv locale, Pasquale Piccirillo coinvolti in una presunta truffa al Servizio sanitario nazionale. Pochi anche i processi in seno all’unica sezione della Corte di Assise con poco meno di una dozzina di processi riguardanti omicidi ma anche traffico di droga, associazione per delinquere aggravata, riduzione o mantenimento in schiavitù i delitti con finalità di terrorismo.


GLI OMICIDI
Tra i processi per omicidio si attende il prosieguo del delitto ai palazzi azzurri di Mondragone che vede imputato Luigi Ottavio Manzilli, 33 anni, ritenuto il presunto autore del delitto di Ferdinando Longobardi, 29 anni, ucciso la sera del 4 settembre del 2018 per un motivo che al momento non è del tutto chiaro, ma legato forse modo all’attività criminale tra vittima e assassino.

Sempre in Corte di Assise lunedì prossimo riprenderà quello a carico dell’ex sindaco di Capua e chirurgo Carmine Antropoli imputato di concorso esterno in associazione camorristica (con lui sono sotto processo altri quattro imputati) per l’intervento di un camorrista (oggi pentito) su una persona «invitata» con uno schiaffo a non candidarsi. Episodio che sarebbe avvenuto nello studio medico di Antropoli. E’ fissato il 20 gennaio, ma in Corte di Assise d’Appello, il processo a carico di Emilio Lavoretano accusato del delitto della moglie Katia Tondi e condannato dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere a 27 anni dopo un lungo dibattimento di cui si è interessato per mesi la cronaca nazionale.


IL DECRETO
Allo stato, il decreto firmato dalla presidente del Tribunale Gabriella Casella sulle linee guida per la celebrazione dei processi in emergenza da pandemia da Covid-19 è il numero 448 dello scorso novembre e scadrà, salvo ulteriori proroghe come si prevede, il prossimo 31 gennaio mentre non è ancora stata fissata la tradizionale cerimonia della Corte di Appello per l’inaugurazione dell’anno giudiziario che quest’anno potrebbe tenersi in modalità on line. Tornando allo studio dell’Osservatorio dell’Unione camere penali allestito poco prima della scorsa estate con le informazioni fornite dai 131 organismi forensi sparsi in Italia, si parla cause penali trattate che oscillano dal 20% al 25% rispetto alle iscritte. Una percentuale che scende al 15% nel civile. I dati dei penalisti, evidenziano una condizione di stallo, con poche eccezioni. Una nota dolente sono i tempi dei rinvii fissati in genere tra settembre 2020 e gennaio 2021. Anche se non mancano casi eclatanti con rinvii al 2024.

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