Agricoltori contro l’«invasione delle prostitute». Per la precisione contro la migrazione di «donne e clienti presso i fondi agricoli e strade interpoderali», trasformate in alcove permanenti ma alla luce del sole, tra Maddaloni, Acerra e la vasta area perimetrale dell’Interporto. È una prostituzione consumata sui fondi e negli spazi di lavoro o di manovra dei mezzi agricoli. Presentata una nota in Comune.
«Si faccia qualcosa – denuncia Peppe Riccio della Cicc Agricoltura – perché, come accade per i rifiuti, anche in materia di prostituzione, si è scaricato il problema sugli agricoltori che convivono con le alcove del sesso mercenario o con i parcheggi dell’amore con la medesima frequenza con cui schivano le discariche clandestine.