Proventi delle multe tracciati e visibili:
ma Caserta è a zero

Proventi delle multe tracciati e visibili: ma Caserta è a zero
di Domenico Zampelli
Lunedì 15 Novembre 2021, 07:27
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Proventi delle multe stradali, dal prossimo mese di maggio sarà più facile scoprire quanto hanno incassato i nostri Comuni e soprattutto come hanno investito le somme. Il nuovo Codice della Strada obbliga infatti gli enti locali a pubblicare la prescritta relazione sul proprio sito istituzionale entro un mese dalla trasmissione al Mims e al Mininterno, scadenza fissata al 31 maggio. A sua volta il Viminale provvederà dal successivo mese di luglio a pubblicare le relazioni pervenute.
Ma quali sono le cifre che i Comuni incassano dalle multe? È un po' più complicato, ma anche oggi possiamo toglierci questa curiosità. Ci aiuta il Siope, sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici che si occupa della rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni, grazie alla collaborazione tra Banca d'Italia, Ragioneria Generale dello Stato e Istat. Andiamo a leggere i numeri del primo semestre 2021 e degli ultimi due anni nei maggiori centri della provincia. Giusto per capire se gli introiti consentiranno, come prevede la norma, qualche assunzione oppure acquisti di attrezzature o di automezzi o almeno un po' di segnaletica e le strisce pedonali. Parliamo delle sole contravvenzioni elevate dai vigili urbani e non da carabinieri o polizia: in questi ultimi due casi, infatti, i proventi vanno allo Stato.

E partiamo dal capoluogo, dove c'è subito una sorpresa: secondo i dati forniti da Palazzo Castropignano negli ultimi tre mesi non è stata incassata nemmeno una contravvenzione da parte della polizia municipale. Da inizio anno, invece, siamo a quota cinquemila euro. Un abisso rispetto al milione di euro del 2020 e al milione e mezzo del 2019. Può darsi che vi siano incassi ancora da imputare a seguito di pagamento ritardato, può essere che siano aumentati i ricorsi o che vi sia una minore propensione al pagamento da parte dei trasgressori, fatto sta che i numeri al momento appaiono crollati e non lasciano progettare molto per il prossimo anno.

Aversa invece si mantiene sugli stessi livelli: nel primo semestre di quest'anno gli introiti sfiorano i 300mila euro, la metà rispetto al 2019 (590mila euro) e al 2020 (619mila).

E qui si può immaginare qualcosa. Stesso discorso per Marcianise, dove però gli introiti sono in netto calo: tre milioni nel 2019, un milione di euro nel 2020, mentre nel primo semestre 2021 l'asticella si ferma a quota 400mila. In questa speciale classifica segue Santa Maria Capua Vetere: quest'anno i ragionieri di palazzo Lucarelli hanno contabilizzato finora 80mila euro, molto meno rispetto ai 300mila degli ultimi due anni ma comunque una somma che permette di immaginare qualche investimento in termini di personale o di dotazioni.

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Di poco inferiore è la somma che entra nelle casse comunali di Santa Maria a Vico, storicamente alimentate specie per la presenza di autovelox e photored: quest'anno siamo a quota 62mila, in netto calo rispetto ai 186mila dello scorso anno e ancor di più rispetto ai 373mila del 2019. Subito dopo c'è Trentola Ducenta: 56mila euro nel primo semestre, in prospettiva più del 2020 (66mila euro) e del 2019 (72mila). Quota 27mila in sei mesi per San Felice a Cancello, e qui l'importo scende sostanziosamente, considerato che negli ultimi due anni erano stati superati i 100mila euro. Orta di Atella, Lusciano e Sant'Arpino si attestano invece intorno ai 10mila euro. Castel Volturno e Teverola sono praticamente a quota zero, mentre non vi sono dati per diversi grossi centri, fra cui Maddaloni, Mondragone, Sessa Aurunca, Casal di Principe e Capua.
 

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