Proventi delle multe stradali, dal prossimo mese di maggio sarà più facile scoprire quanto hanno incassato i nostri Comuni e soprattutto come hanno investito le somme. Il nuovo Codice della Strada obbliga infatti gli enti locali a pubblicare la prescritta relazione sul proprio sito istituzionale entro un mese dalla trasmissione al Mims e al Mininterno, scadenza fissata al 31 maggio. A sua volta il Viminale provvederà dal successivo mese di luglio a pubblicare le relazioni pervenute.
Ma quali sono le cifre che i Comuni incassano dalle multe? È un po' più complicato, ma anche oggi possiamo toglierci questa curiosità. Ci aiuta il Siope, sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici che si occupa della rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni, grazie alla collaborazione tra Banca d'Italia, Ragioneria Generale dello Stato e Istat. Andiamo a leggere i numeri del primo semestre 2021 e degli ultimi due anni nei maggiori centri della provincia. Giusto per capire se gli introiti consentiranno, come prevede la norma, qualche assunzione oppure acquisti di attrezzature o di automezzi o almeno un po' di segnaletica e le strisce pedonali. Parliamo delle sole contravvenzioni elevate dai vigili urbani e non da carabinieri o polizia: in questi ultimi due casi, infatti, i proventi vanno allo Stato.
E partiamo dal capoluogo, dove c'è subito una sorpresa: secondo i dati forniti da Palazzo Castropignano negli ultimi tre mesi non è stata incassata nemmeno una contravvenzione da parte della polizia municipale. Da inizio anno, invece, siamo a quota cinquemila euro. Un abisso rispetto al milione di euro del 2020 e al milione e mezzo del 2019. Può darsi che vi siano incassi ancora da imputare a seguito di pagamento ritardato, può essere che siano aumentati i ricorsi o che vi sia una minore propensione al pagamento da parte dei trasgressori, fatto sta che i numeri al momento appaiono crollati e non lasciano progettare molto per il prossimo anno.
Aversa invece si mantiene sugli stessi livelli: nel primo semestre di quest'anno gli introiti sfiorano i 300mila euro, la metà rispetto al 2019 (590mila euro) e al 2020 (619mila).
Di poco inferiore è la somma che entra nelle casse comunali di Santa Maria a Vico, storicamente alimentate specie per la presenza di autovelox e photored: quest'anno siamo a quota 62mila, in netto calo rispetto ai 186mila dello scorso anno e ancor di più rispetto ai 373mila del 2019. Subito dopo c'è Trentola Ducenta: 56mila euro nel primo semestre, in prospettiva più del 2020 (66mila euro) e del 2019 (72mila). Quota 27mila in sei mesi per San Felice a Cancello, e qui l'importo scende sostanziosamente, considerato che negli ultimi due anni erano stati superati i 100mila euro. Orta di Atella, Lusciano e Sant'Arpino si attestano invece intorno ai 10mila euro. Castel Volturno e Teverola sono praticamente a quota zero, mentre non vi sono dati per diversi grossi centri, fra cui Maddaloni, Mondragone, Sessa Aurunca, Casal di Principe e Capua.