L'ateneo "Vanvitelli" nella classifica, resa nota ieri, curata da QS Quacquarelli Symonds, tra le maggiori società di analisi dell'istruzione superiore a livello mondiale, c'è. Su quasi settecento università valutate, l'UniCampania si piazza al 458° posto e precede, tra le università campane, lo storico istituto Orientale e l'Università Parthenope. Va detto però che nella graduatoria compaiono solo 51 atenei statali a fronte dei 67 presenti sul territorio nazionale. Una classifica, la Qs Rankings Europe 2024, che è monca e dimenticandone sedici offre solo una parziale informazione. «Anche questa classifica - dice il rettore della "Vanvitelli" Gianfranco Nicoletti - fa luce sull'impegno quotidiano che l'Ateneo mette in campo ogni giorno per la crescita dei suoi studenti e dell'intero territorio. Si tratta di un risultato che rende evidente la costante azione di tutti i dipartimenti che con dedizione contribuiscono al sistema universitario campano con cui interagiamo, in ottimi rapporti, per il bene della comunità. Un lavoro di sinergia che ha fiducia nell'università sistema e non si pone in competizione. Il nostro ateneo opera in un territorio che merita di crescere e che noi sosteniamo preparando le giovani generazioni attraverso un'offerta formativa sempre più ampia e di qualità».
Tra quelli presi in considerazione dalla ricerca, soltanto quattro atenei italiani sono nella top 100. Si tratta del Politecnico di Milano che si attesta al 47esimo posto seguito dalla "Sapienza" di Roma al 65esimo, l'"Alma Mater" di Bologna al 78esimo e Padova all'89esimo. L'ateneo "Vanvitelli" si piazza però nella top 100 europea insieme ad altre 25 università italiane per le pubblicazioni scientifiche e porta a casa un eccellente 69esimo posto. Una classifica tra luci e ombre, soprattutto nell'analisi dei dati, se si pensa che nel conteggio degli score (i punti assegnati ai vari segmenti di analisi) non sono riportati per la "Vanvitelli", ma per le altre sì, le valutazioni per l'internazionalizzazione degli studenti e per la sostenibilità che sono, da anni, due fiori all'occhiello dell'università casertana. Tra le 51 università italiane studiate la "Vanvitelli" occupa il 39esimo posto.
La ricerca si è concentrata su 688 università di 42 Paesi europei. Delle sei istituzioni statali campane è sfuggita ai radar dell'istituto di ricerca l'Università del Sannio. Una classifica, la Qs Rankings Europe 2024 pubblicata ieri, che non è in linea con quella del Censis di soli due mesi fa, dove la "Vanvitelli" aveva una migliore posizione e i parametri di analisi erano gli stessi. Nella tabella del Censis, infatti, l'Università della Campania guadagnava addirittura tre posizioni tra i grandi atenei del Paese, con 82,3 punti grazie soprattutto a +15 punti per l'indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti.
Tornando alla classifica curata da QS Quacquarelli Symonds, i parametri considerati nei diversi ranking sono molteplici e fanno capo a grandi categorie di riferimento; si va dalla qualità della didattica, espressa come rapporto studenti/docenti alla qualità della ricerca, desunta quasi sempre dal numero di citazioni nelle pubblicazioni accademiche presenti nei database internazionali, per passare alla qualità dell'impiego post-laurea, ricavata da questionari inviati alle imprese o addirittura facendo un'indagine sulla media dei redditi degli ex studenti dopo un po' di anni dalla laurea e sicuramente grande importanza ha il grado di internazionalizzazione e diversità, solitamente inteso come percentuale di docenti e/o studenti che provengono da altri Paesi e come equilibrio di genere tra studenti e docenti.
Leggiamo ora la posizione rispetto ai parametri presi in esame da QS Quacquarelli Symonds. Per la reputazione accademica, la "Vanvitelli" si attesta al 251esimo posto, stesso punteggio per la reputazione aziendale, per la Faculty student la posizione è 301esima, per la ricerca internazionale è al 285esimo posto, per le citazioni nelle pubblicazioni scientifiche al 261esimo posto, per le pubblicazioni scientifiche al 69esimo posto, per le relazioni internazionali al 301esimo posto, così anche per quanto riguarda gli studenti con scambi internazionali in ingresso e in uscita.
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