Pugile ucciso a Caserta, dolore ai funerali
e monito del vescovo «Siamo tutti colpevoli»

Pugile ucciso a Caserta, dolore ai funerali e monito del vescovo «Siamo tutti colpevoli»
Venerdì 3 Settembre 2021, 19:14 - Ultimo agg. 4 Settembre, 07:15
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«Il colpevole non può essere una sola persona, sarebbe troppo ipocrita. I colpevoli siamo in tanti. Quando accadono cose come queste, forse l'atteggiamento più giusto e quello di domandarsi se noi abbiamo fatto tutta la nostra parte». Così il vescovo di Caserta Pietro Lagnese nel corso della sua omelia tenuta alla chiesa dello Spirito Santo di San Marco Evangelista  per i funerali di Gennaro Leone, il pugile 18enne ucciso nella notte di sabato 29 agosto da un coltellata sferrata da un coetaneo (tuttora in carcere) durante una lite per motivi banali scoppiata a piazza Correra, cuore della movida casertana.

Con Lagnese altri nove sacerdoti, tra cui il parroco di Caivano Maurizio Patriciello, hanno officiato la Messa. La chiesa era piena, grande la partecipazione della comunità cittadina che si è stretta in tutti i modi possibili al giovane e alla famiglia: amici del 18enne erano in piedi davanti all'altare, quasi a circondare la bara, e indossavano una maglietta bianca con la foto di Gennaro stampata in petto, mentre sulla bara, a ricordare la grande passione sportiva di Gennaro, era stata adagiata una tuta da boxer, e ai piedi c'erano fiori bianchi e una coppa; alle prime file si sono sistemati i ragazzi della palestra frequentata da Gennaro. Grande la commozione ma anche la compostezza. Il vescovo ha tenuto a sottolineare come è nella «compassione la chiave di lettura di ciò che si sta consumando sotto i nostri occhi.

Anche noi stasera siamo qui per vivere la compassione e per dire che il Signore è vicino alla mamma e alla famiglia di Gennaro». 

Ma anche compassione verso chi ha compiuto il gesto orribile. No alla tentazione di «indicare il colpevole, di puntare il dito: la giustizia farà il suo corso, potrà dirci ciò che è avvenuto». Ecco quindi l'appello del vescovo: «Il sangue di Gennaro versato in via Vico, non deve cadere invano ma deve far nascere giovani che dicono no a violenza, al bullismo, all'indifferenza. Che dicono no all'idea di camminare con un coltello in tasca». Il sindaco di San Marco Evangelista Gabriele Cicala, alla fine della messa, dall'altare ha annunciato che «il Comune si costituirà parte civile, e non per sentimento di vendetta, ma per giustizia e perché queste cose non accadano mai più». Presenti ai funerali anche il sindaco di Caserta Carlo Marino, che per oggi ha proclamato il lutto cittadino così come ha fatto Cicala, e e un rappresentante del Comune di Caivano, centro del napoletano in cui risiede il 19enne G.I., in carcere per l'omicidio di Gennaro.

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