Quintali di guaina gettati
vicino ai laghi di Castel Volturno

Quintali di guaina gettati vicino ai laghi di Castel Volturno
di Vincenzo Ammaliato
Giovedì 16 Maggio 2019, 12:00
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Un carico di guaina bitumosa scaricata illegalmente in una delle zone dal più alto valore ambientale della costa domiziana, nella zona dei laghetti a Est della via domiziana, a circa trecento metri dal primo centro abitato. La scoperta è di qualche settimana fa; lo smaltimento di ieri, a opera dell'ufficio ecologico del municipio di Castel Volturno. L'area della discarica abusiva era stata messa in sicurezza da operai specializzati del Comune, ma fino a l'altro giorno non si riuscivano a recuperare i rifiuti speciale perché i siti di trasferenza della Campania erano tutti saturi e al limite del collasso.

L'altro giorno il via libera e quindi l'operazione straordinaria di bonifica; prima che a qualcuno, più scellerato di chi ha sversato illegalmente la guaina, gli venisse la pessima idea di darle fuoco, creando a qual punto un vero disastro ambientale. Il totale del peso della guaina raccolta, infatti, è di circa tredici tonnellate. In pratica, il suo stoccaggio ha riempito un intero compattatore. Ma chi produce una tale quantità di guaina bitumosa, di quella utilizzata solitamente per isolare tetti di palazzine, depositi, capannoni e ville? A rispondere è Valerio Boccone, il dirigente uscente dell'ufficio ecologia che ha predisposto la messa in sicurezza e la bonifica dell'area attaccata dagli ecocriminali. «La quantità prelevata è talmente spropositata sostiene il dirigente comunale che lo sversamento non può essere stato opera di un artigiano, piuttosto di una ditta specializzata nella rimozione e posa in opera di guaina. Qualche azienda che avrà accatastato il materiale di risulta prodotto nel corso di qualche mese di attività, e che poi per risparmiare sui costi di smaltimento ha pensato bene di sversarla in questo punto, non lontano dal centro abitato, ma comunque isolato e non controllato».
 
E sul litorale domiziano è il tema del controllo che sale sul banco degli imputati. O meglio, il mancato controllo. «Qui di militari del progetto Terra dei fuochi denuncia Boccone ormai non se ne vedono più. Le videocamere che dovevano essere istallate già nel corso del 2018 sono ancora un miraggio, bloccate per un intoppo di carattere burocratico. E i delinquenti trovano nella nostra zona terra fertile per le loro azioni delittuose». La videosorveglianza della fascia costiera domiziana, lunga ventisette chilometri, appare essere come l'unica soluzione per ridurre se non azzerare attività come lo scarico di guaina nella zona del laghetti. Per questo scopo c'è un progetto già finanziato di 400mila euro. Ma per completare l'iter la ditta aggiudicataria ha chiesto alcuni varianti in corso d'opera, perché ha scoperto delle difformità rispetto a quanto previsto dal capitolato. Pare piccole differenze, dovute allo spostamento di alcuni metri dei pali per fissare gli occhi digitali e varianti simili. Ma per ogni modifica è necessario un passaggio burocratico piuttosto farraginoso che non allunga solo tempi, ma che li dilata. Di questo ne approfittano gli ecocriminali; a pagare le dirette e immediate conseguenze, invece, il contribuente, che a Castel Volturno già subisce disservizi di un default della casse comunali divenuto costante. Non a caso, per lo smaltimento della guaina il municipio si è dovuto fare carico di un esborso di circa 15mila euro. E non è il solo prelievo straordinario di rifiuti speciali effettuato in zona.
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