CASERTA - Cera un piano per uccidere il neomelodico Raffaello, finito in manette per aver sparato in un ristorante di Teverola e ora ai domiciliari, ma con «licenza di cantare», visto che il giudice che ha emesso lordinanza di custodia cautelare gli ha concesso il permesso di uscire per tenere concerti e serate. Il cantante tentò di uccidere il nipote di un boss e il giovane, assieme ai suoi amici, si stava preparando per dargli «una lezione», ma sia lui che gli altri furono arrestati prima di avere il tempo di eseguire lagguato.
È quanto emerge dalle carte che riguardano larresto del cantante, quegli stessi verbali di intercettazione trascritti dalla polizia (le indagini sono del commissariato di Aversa, diretto dal vicequestore Paolo Iodice) che il 24 luglio scorso portarono alla cattura di dieci persone considerate componenti di una gang dedita allo spaccio di cocaina.