Raid all'ex Municipio di Sant'Arpino,
pronto a diventare museo di Atella

Raid all'ex Municipio di Sant'Arpino, pronto a diventare museo di Atella
di Nadia Verdile
Sabato 29 Giugno 2019, 14:30
3 Minuti di Lettura
SANT'ARPINO - Raid ieri a Sant'Arpino nel palazzo conosciuto come ex municipio di Atella di Napoli, prestigiosa costruzione degli anni Trenta dello scorso secolo. Criminali sono entrati nella struttura e l'hanno vandalizzata, allagando gli ambienti e distruggendo gli impianti. Il palazzo sta per diventare la nuova sede del Museo archeologico atellano.
 
«Un colpo al cuore ha detto Giuseppe Dell'Aversano sindaco di Sant'Arpino -, è stata un'azione vergognosa fatta di proposito da mandanti che fanno schifo e da esecutori balordi. Non si possono usare parole diverse per gentaglia di questa fatta: schifosi delinquenti, nemici del bene comune». I criminali sono entrati nell'edificio, hanno divelto l'impianto elettrico e quello termico, rotto e asportato i termosifoni, hanno tolto le maniglie alle porte, smontato gli impianti antincendio, allagato tutto il secondo piano provocando danni al solaio. «Si è trattato aggiunge il primo cittadino di un vero sabotaggio per bloccare la prossima riapertura di questo edificio che alcuni mesi fa ha ricevuto un finanziamento di circa 500 mila euro». L'edificio di proprietà di tre comuni, Sant'Arpino, Orta di Atella e Succivo, ha visto concorrere insieme i consigli comunali delle tre amministrazioni, guidate le ultime due da Andrea Villano e Gianni Colella, per recuperare l'antico Municipio di Atella di Napoli (nell'era fascista la provincia di Caserta fu abolita e il paese era chiamato appunto Atella di Napoli). Un'azione di buona politica per restituire alla collettività un bene comune, restaurato una decina di anni fa, che ha portato all'ottenimento del finanziamento. «Dopo 10 anni dal suo restauro continua Dell'Aversana - finalmente i comuni di Sant'Arpino, Orta e Succivo, con il Polo Museale Campano, hanno elaborato un protocollo d'intesa per completarlo e trasferire il museo archeologico atellano; il tutto reso possibile grazie a Fondazione per il Sud che ha concesso il finanziamento per ristrutturare l'edificio ed aprirlo ad attività sociali, culturali e di intrattenimento per rendere fruibile il museo atellano in un'ottica moderna e favorire un maggior afflusso di visitatori. Questo gesto vandalico, di inaudita violenza, è un brutto, bruttissimo segnale che non ci farà però indietreggiare di un solo centimetro. I delinquenti che hanno fatto questo scempio saranno stati sicuramente dei meri esecutori di ordini che hanno un solo obiettivo, bloccare il processo di rinascita del territorio atellano. C'è gente che vorrebbe che tutto resti fermo, che intorno alla rinascita delle nostre comunità si formi un pantano in cui rimanere imprigionati. A questi personaggi noi diciamo che non ci riusciranno, che non vinceranno, che il nostro cammino di rinascita è inarrestabile. Ora che sono arrivati i finanziamenti per completare il restauro iniziato dieci anni fa hanno pensato di fermarci, di spaventarci, con questa azione vergognosa. Hanno pensato che avrebbero arrestato il processo di completamento e fruizione. Hanno sbagliato a capire, hanno pensato male. Noi non ci fermeremo, continueremo il nostro lavoro e se sarà necessario lotteremo. Lotteremo sempre, fino alla fine». Mercoledì c'era stato un importante incontro operativo con la nuova responsabile dell'agro aversano della Sovrintendenza, Ilaria Matarese, per riprendere i lavori di scavo nel parco archeologico di Atella, che ricade per intero nel comune di Sant'Arpino. Intanto per lunedì 1 luglio, alle 18, è stato organizzato dalle tre amministrazioni un flash mob di protesta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA