Reati aumentati del 5%
e i tribunali arrancano

Reati aumentati del 5% e i tribunali arrancano
di Biagio Salvati
Venerdì 21 Gennaio 2022, 07:45
4 Minuti di Lettura

Tutto pronto per l'inaugurazione dell'anno giudiziario previsto per domani (in forma remota) nel distretto della Corte di Appello di Napoli, nel corso della quale il presidente Giuseppe De Carolis Di Prossedi riferirà anche l'andamento dei processi nei tribunali della provincia di Caserta, Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord (Aversa). Ieri, nel corso della tradizionale conferenza stampa che anticipa la cerimonia sono stati diffusi alcuni stralci della relazione che fotografa ogni anno lo stato della giustizia nel circondario: in questo caso il periodo che va da luglio del 2020 a giugno del 2021.

Video

I dati forniti, al momento, sono quelli distrettuali ma sul fronte dei reati si apprende che in provincia di Caserta, nel 2021, i reati sono aumentati del 5,08% rispetto all'anno precedente quando il lockdown ha prodotto effetti - stavolta positivi - anche sul fronte della delinquenza.

Un aumento cui, nonostante gli sforzi, il sistema giustizia non riesce a far fronte con oltre 57mila processi penali pendenti ed una stima delle prescrizioni in Appello del 30%. In media, un processo su 3 a livello distrettuale, arriva in prescrizione a causa della carenza organica. «L'incidenza della prescrizione ha spiegato il presidente De Carolis risulta quest'anno di gran lunga maggiore nella Corte di Appello, considerato che i procedimenti penali definiti in appello con declaratoria di estinzione del reato per prescrizione sono stati pari al 32%, mentre negli altri uffici del distretto sono stati complessivamente pari al 5% per il dibattimento collegiale e al 12% per il dibattimento monocratico». A grandi linee, sono due le certezze, anzi le emergenze, che emergono anche quest'anno: il sottodimensionamento del personale amministrativo con il 28,36 a Santa Maria Capua Vetere e l'effetto Covid che ha frenato in parte il servizio giustizia ma in via di ripresa da metà dello scorso ottobre.

Un caso su tutti di giustizia paralizzata è quello del tribunale di Napoli Nord ad Aversa. «Era un disastro annunciato, ha creato problemi sin dall'inizio», ha evidenziato De Carolis Di Prossedi. «Il tribunale - ha spiegato - è partito a carico zero ma con un organico ridotto. Quando il carico ha smesso di essere zero sono venuti i nodi al pettine. È il tribunale con la maggiore sopravvenienza, nonostante le definizioni e il migliore indice di ricambio: aumenta la pendenza e ha un organico assolutamente sproporzionato, completamente inadeguato rispetto alle esigenze del territorio che ha una popolazione molto densa ma anche una qualità di reati e di contenziosi molto pesante. In pianta organica ha meno dipendenti amministrativi del tribunale di Benevento che ha 30 magistrati, Napoli Nord ha 80 magistrati e meno dipendenti amministrativi. Le risorse sono distribuite in maniera assurdamente irrazionale. Senza giudici e cancellieri i processi non si possono fare, questo è sicuro. Il collo di bottiglia è il personale amministrativo».

Se da un lato nel settore civile e del lavoro la Corte d'Appello di Napoli ha registrato un risultato positivo con la definizione di 14.642 procedimenti, numero superiore all'anno precedente che ha consentito di ridurre la pendenza a 34.570 procedimenti, dall'altro «deve invece rilevarsi ancora una volta la situazione sempre più drammatica in cui versa il settore penale ordinario». Nonostante tali difficoltà, spiega De Carolis, «la Corte è riuscita a definire 10.170 procedimenti, con un netto aumento rispetto agli 8.959 dello scorso anno, ma, a fronte di una sopravvenienza di 12.255 procedimenti che è nettamente la più alta d'Italia, ha visto aumentare ulteriormente la pendenza da 55.409 a 57.293 procedimenti». Anche la Corte di Assise di Appello ha visto aumentare, sia pure di poco, la pendenza che si è attestata su 204 procedimenti, «pur avendo definito 107 procedimenti a fronte di una sopravvenienza di ben 112 procedimenti, che non ha uguali nelle altre Corti d'Italia». Negativo anche il dato della sezione Minorenni della Corte d'Appello, che ha aumentato la pendenza dei procedimenti penali da 88 a 102, pur avendo definito 95 procedimenti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA