Record di visite nella casa confiscata al boss Venosa

Record di visite nella casa confiscata al boss Venosa
Giovedì 14 Gennaio 2016, 11:42
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Oltre 4mila presenze in soli 80 giorni di esposizione. Un pubblico interessato e variegato (studenti, magistrati, intellettuali, semplici cittadini) proveniente dagli ogni angolo d’Italia. Un ottimo riscontro critico da parte degli organi di informazione nazionali, regionali e provinciali e dalla stampa di settore. Performance artistiche settimanali, con il coinvolgimento diretto dei visitatori. E, soprattutto, ancora un crescente numero di prenotazioni. Sono questi i motivi che hanno portato il curatore Luca Palermo e i membri del comitato scientifico, Rosanna Cioffi, Gaia Salvatori, Enzo Battarra, Giorgio Agnisola e Gennaro Stanislao, in accordo con Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, a prorogare la data di chiusura della mostra “Ars Felix. Gli anni Settanta all’ombra della Reggia” dal 24 gennaio al 1 marzo 2016. «Una risposta di pubblico così importante è la prova che il territorio ha la forza di rialzarsi e che la rinascita può, e forse deve, passare attraverso la cultura, in qualsiasi forma essa si manifesti», dichiara Palermo. La mostra è stata allestita dal Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Seconda Università degli Studi di Napoli in via Cagliari, a Casapesenna, nei locali della villa confiscata a Luigi Venosa, affiliato al clan di Casal di Principe, oggi Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura. Lo spazio è stato restituito alla comunità dopo un progetto di riconversione promosso da Agrorinasce e finanziato con i fondi del PON “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno”. La struttura è stata assegnata all’associazione “Terra nuova”, dedicata a Pasquale Miele e ad Antonio di Bona, vittime innocenti della camorra. «La mostra “Ars Felix” e, in generale, il Centro per l’arte di Casapesenna – commenta Allucci –, sono due esempi virtuosi di come un bene confiscato possa produrre sviluppo sociale, culturale ed economico». Fino al 1 marzo, i visitatori potranno ammirare opere di Aldo Ribattezzato, Alessandro Del Gaudio, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Antonio De Core, Attilio Del Giudice, Bruno Donzelli, Carlo Riccio, Crescenzo Del Vecchio, Gabriele Marino, Gianni De Tora, Giovanni Tariello, Livio Marino Atellano, Lorenzo Riviello, Luigi Castellano, Mafonso, Mario Persico, Mimmo Paladino, Paolo Ventriglia, Peppe Ferraro, Raffaele Bova, Renato Barisani, Riccardo Dalisi, Rino Telaro e di Salvatore Di Vilio. Inaugurata il 24 ottobre scorso, la collettiva gode del patrocinio del Comune di Casapesenna ed è nata anche grazie alla collaborazione con le associazioni “Terra nuova” e “Terra blu”, con il centro culturale “Il Pilastro” e con la fondazione “Polis”.
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