Reddito cittadinanza, manca
il bonus idrico: 4 idee per migliorarlo

Reddito cittadinanza, manca il bonus idrico: 4 idee per migliorarlo
di Fabrizio Arnone
Martedì 12 Marzo 2019, 11:50
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Quattro proposte per migliorare il reddito di cittadinanza. Quattro richieste che i due parlamentari presenti hanno raccolto promettendo di farsene promotori in capo al Governo. È un bilancio positivo quello che emerge dall'incontro sul reddito di cittadinanza organizzato ieri pomeriggio nella sala teatro della Chiesa del Buon Pastore dal comitato «Caserta Cittá viva», dalla Caritas e dal centro sociale «Ex Canapificio».

IL SUMMIT
L'incontro si è svolto sottoponendo una alla volta le quattro proposte ai due parlamentari che hanno partecipato: Nunzia Catalfo per il Movimento Cinque Stelle e Gennaro Migliore per il Partito Democratico. Entrambi sono stati incalzati sugli argomenti da Vincenzo Fiano, dello Sprar Caserta, coadiuvato dal moderatore della serata Enrico Milani. Si è partiti dal mancato inserimento del bonus idrico tra le agevolazioni fiscali previste per i cittadini a cui spetta il reddito di cittadinanza: il Governo, infatti, ha previsto le agevolazioni «bonus Luce» e «bonus Gas» senza far riferimento a un ipotetico bonus idrico.

 

LA CARENZA
Una «mancanza» giustificata da motivi economici - come è stato precisato dalla senatrice Catalfo - ma che verosimilmente potrebbe essere inserito già nell'immediato futuro, risorse economiche permettendo. Un aspetto del decreto legge poco pubblicizzato ma che è stato più volte sottolineato e apprezzato nel corso dell'evento è stato, invece, il fatto che uno dei possibili motivi di esclusione dal beneficio del sussidio è il pagamento di un fitto a nero.

LE ASSOCIAZIONI
Si tratta di una disposizione poco conosciuta ma che sia Vincenzo Fiano che le tre associazioni intervenute al dibattito - «Usb Inquilini e Abitanti», «Asppi, associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari» e «Fiaip, federazione italiana agenti immobiliari professionali» - hanno marcato come essenziale. Una misura rivoluzionaria che potrebbe contribuire a favorire la stipula dei contratti di fitto, a fronte di un fitto a nero. E questo principalmente perchè il decreto legge ha previsto un contributo maggiore, duecento euro circa, per coloro i quali sono ammessi a beneficiare del reddito di cittadinanza e pagano anche il fitto di un appartamento. Una sorta di incentivo a regolarizzare la propria posizione. Questione un po' più delicata, invece, è stata quella relativa alla documentazione aggiuntiva richiesta alle persone provenienti da Paesi diversi dall'Italia. Una situazione che per certi versi ricorda molto quella di Lodi, dove il sindaco Sara Casanova ha escluso dalla mensa scolastica tutti quei bambini stranieri che non dimostravano la propria nullatenenza.

IL MODELLO
Un «modello Lodi» già bocciato nei mesi scorsi e che è stato contestato anche in questa occasione seppur previsto come adempimento per ottenere il reddito di cittadinanza. Infine, l'ultima proposta, è stata la creazione di un osservatorio sulla casa: «Noi come Sprar abbiamo una qualificata esperienza sul campo - ha commentato Vincenzo Fiano -. L'osservatorio che abbiamo in mente deve avere tre obiettivi: pubblicizzare e promuovere le nuove possibilità che si aprono con il decreto legge e che magari non sono state ben chiarite fino ad oggi; favorire e incrementare quei meccanismi tra domanda e offerta per quanto riguarda il mercato immobiliare; lottare contro le discriminazione. Tre obiettivi che sappiamo poter sviluppare nel migliore dei modi a testimonianza del fatto che lo Sprar in questa città rappresenta un vero e proprio motore di trasformazione sociale che è in grado di confrontarsi con le parti sociali e di mediare».
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