È assalto alla Reggia di Caserta:
77 manager puntano al timone

È assalto alla Reggia di Caserta: 77 manager puntano al timone
di Lidia Luberto
Domenica 13 Gennaio 2019, 15:00 - Ultimo agg. 18:57
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È il monumento più gettonato anche per i candidati che hanno partecipato al bando internazionale 2018 per la direzione dei musei italiani: sono infatti 77 gli aspiranti successori di Mauro Felicori alla guida della Reggia di Caserta, contro i 69 che puntano alle Gallerie dell'Accademia di Venezia e i 48 al Parco archeologico di Pompei, i tre istituti di livello dirigenziale di prima fascia rimasti scoperti per fine mandato o per pensionamento, come è capitato, appunto, al dg bolognese, primo direttore della Reggia in versione autonoma, e a Paola Marini, direttrice dell'Accademia di Venezia. Fra i venti superdirettori nominati nel 2015 in seguito al concorso indetto dall'allora ministro Dario Franceschini, Felicori e Marini, come si ricorderà, furono costretti a lasciare il mandato con un anno di anticipo rispetto ai termini previsti dal contratto, per sopraggiunti limiti di età. E nel caso di Felicori risultarono vani tutti i tentativi di convincere il nuovo ministro a confermarlo al suo posto in virtù dei brillanti risultati ottenuti durante la gestione degli ultimi tre anni.
 
Complessivamente il movimento dei manager interessati ad occupare i sei posti disponibili (ai tre appena ricordati vanno, infatti, aggiunti quelli di tre istituti dirigenziali di seconda fascia: il Parco archeologico dell'Appia Antica, il Parco archeologico dei Campi Flegrei e il Palazzo reale di Genova) sono 207. Il consuntivo numerico delle istanze è stato reso noto dal ministero dei Beni culturali a chiusura dei termini per la presentazione delle domande fissata, dallo stesso bando di concorso emanato il 23 novembre scorso, al 22 dicembre 2018. L'incarico per i primi tre musei (Reggia, Gallerie dell'Accademia, Parco archeologico di Pompei) durerà tre anni (con possibilità di rinnovo per ulteriori 4 anni) con un compenso lordo di 145.058.57 euro, quello per i restanti tre musei avrà durata sempre di tre anni, con una retribuzione lorda sempre annua pari a 78.791.38 euro. Nessuna indiscrezione è trapelata sui nomi dei candidati, ma si sa che nel 95,7% dei casi si tratta di italiani e nel 4,3% di stranieri. Le candidature dovranno ora essere valutate dalle relative commissioni ognuna costituita da cinque esperti che effettueranno una prima selezione di 10 candidati per ciascun istituto.

Tra essi verrà individuata una terna di candidati: per i musei di livello dirigenziale di prima fascia l'ultima parola spetterà al ministro Alberto Bonisoli, che individuerà il candidato al quale conferire l'incarico, mentre per i musei di seconda fascia, la scelta, nella terna, toccherà al direttore generale dei musei Antonio Lampis che, da qualche mese, ha preso in carico, ad interim, proprio la Reggia di Caserta. Peraltro Lampis sarà domani a Caserta per una verifica delle attività complessiva e per impostare il lavoro delle prossime settimane in attesa dell'insediamento del prossimo direttore. Sui suoi requisiti opererà la commissione nominata da Bonisoli e di cui fanno parte Donata Levi (che la presiede), docente di Storia della critica d'arte e museologia all'università di Udine; Valter Curzi, docente di Storia dell'arte moderna alla Sapienza; Michela di Macco, ex docente di Storia dell'arte moderna alla Sapienza; Richard Hodges, archeologo e presidente dell'Università americana di Roma; Fausto Zevi, già docente di Archeologia e storia dell'arte greco-romana alla Sapienza. Ma qual è il possibile identikit del successore di Felicori che nel frattempo «si consola» con il prestigioso incarico di commissario della Fondazione Ravello, appena ricevuto dal governatore De Luca? Secondo molti rumors potrebbe avere caratteristiche diverse da Felicori: non più un profilo specializzato nella gestione e nel marketing, ma un esperto in materia di conservazione dei beni culturali e come tale proveniente dal mondo degli studiosi dell'arte.
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