Reggia di Caserta collection
il monumento ora fa moda

Reggia di Caserta collection il monumento ora fa moda
di Lidia Luberto
Martedì 5 Luglio 2016, 08:57
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CASERTA - La Reggia di Caserta diventa un marchio per prodotti alla moda: è questo il risultato dell’accordo sottoscritto ieri fra il direttore della Reggia, Mauro Felicori, e Luciano Lauteri, presidente della casa di moda Vodivì srl di Spoleto che produrrà, appunto, una collezione di pelletterie ispirata alle ricche e preziose testimonianze artistiche del Monumento vanvitelliano. La collezione sarà composta da borse e accessori (portafogli, porta i-pad e altri oggetti di interesse) realizzati con materiali ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente come pelle conciata al vegetale, canapa, tinture naturali, e metallo nichel free, che riprenderanno la facciata del Palazzo reale o altro elemento caratteristico della Reggia.

Il progetto, d’intesa tra il Direttore della Reggia Mauro Felicori e il Presidente di Vodivì srl Luciano Lauteri, è stato denominato «Reggia Collection», partendo dal Complesso vanvitelliano, potrà estendersi, secondo i promotori dell’iniziativa, «ad altri luoghi d’arte per rafforzare il legame tra l’apparato imprenditoriale e produttivo con l’eccezionale tradizione artistica e culturale del Paese, rappresentando, nel contempo, un’occasione di promozione e supporto economico per i grandi musei statali dotati di autonomia finanziaria dalla riforma Franceschini».
L’intesa nasce, infatti, per avvicinare la rete museale nazionale a produzioni di artigianato made in Italy di alta qualità, in grado di raccontare ad un pubblico internazionale l’arte e la cultura italiana attraverso accessori di moda.
Le borse e i prodotti «Reggia Collection» saranno distribuiti nei gift shop del Museo in un apposito spazio espositivo e dalla rete commerciale di Vodivì che destinerà alla Reggia di Caserta una donazione pari al 5% del venduto.
L’accordo se, da un lato, soddisfa pienamente il direttore Felicori e il presidente Lauteri, fiduciosi del successo dell’iniziativa, dall’altro ha creato qualche perplessità fra i casertani. A sintetizzare gli interrogativi di molti, le parole di Camilla Bernabei, segretaria generale Cgil. «Perchè si è scelto di far realizzare questi prodotti da un’azienda umbra?» chiede l’esponente sindacale. «Senza nulla togliere alla qualità e alla professionalità dell’azienda prescelta, anche nella nostra zona - aggiunge Bernabei - esistono imprese che producono prodotti d’eccellenza nel settore della moda, allora perché non rivolgersi a queste?». La spiegazione nella risposta del direttore Felicori.

«Perché nessuna delle aziende locali ci ha proposto nulla del genere, come invece ha fatto la Vodovì. Non ci sono preferenze, particolarità, tutto è chiaro e trasparente. Come ho più volte ribadito le porte della Reggia sono spalancate a qualsiasi progetto da qualunque parte arrivi. Siamo pronti a mettere a disposizione di chiunque abbia iniziative valide il brand “Reggia di Caserta” che potrà essere utilizzato per diversi settori merceologici, anche perché la Vodovì non ci ha chiesto alcuna esclusiva. Anzi, dirò di più: mi auguro che il progetto Reggia-Vodovì sia contagioso e provochi, come in una sorta di effetto domino, altre iniziative di questo tipo. Il nostro obiettivo – spiega Felicori - è quello di legare il nome della Reggia a produzioni di qualità. Allora immagino, ad esempio, che si possano realizzare ventagli di seta di San Leucio, gioielli, ma anche pasta di particolare qualità con il marchio Reggia, o il vino prodotto, come spero di fare al più presto, nella vigna del Bosco di San Silvestro. Così, il brand diventerà, sempre di più, sinonimo di qualità e di eccellenza, e i prodotti porteranno in giro per il mondo l’immagine e la magnificenza del monumento stesso».
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