Reggia di Caserta, i danni invisibili
scoperti grazie agli ultimi restauri

Reggia di Caserta, i danni invisibili scoperti grazie agli ultimi restauri
di Lidia Luberto
Mercoledì 5 Agosto 2020, 11:28
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Alla Reggia continuano i restauri, grandi e piccoli. Dai grandi e costosi interventi radicali che interessano le più ampie superfici del monumento come la Peschiera grande, i cortili, i tetti, a quelli di piccole dimensioni ma altrettanto significativi, che, peraltro, vengono effettuati dai tecnici dipendenti del museo.

IL DANNO
E proprio durante i lavori di rimozione della vegetazione infestante alla cascata della Fontana di Diana e Atteone e di pulizia e bonifica del verde della rampa destra della Cascata nell'ambito del cantiere «Restauro di elementi architettonici artistici e di verde storico del Parco e del Giardino inglese», i tecnici della Reggia hanno visionato accuratamente i due gruppi scultorei, per una valutazione complessiva dello stato conservativo e hanno scoperto dei piccoli inconvenienti, che poi tanto insignificanti non sono. Come quello che interessa la bocca di uno dei cani che circondano Atteone, che si è scoperta danneggiata e che, presto, verrà rimossa perché poco stabile a causa dei perni ormai ossidati. Il particolare scultoreo sarà, quindi, sottoposto a un attento progetto di restauro e solo dopo rimesso al suo posto. Inoltre, sempre sul gruppo di Atteone, sono state individuate ed eliminate numerose piante infestanti con particolare attenzione a una pianta di fico selvatico che, dotata di robuste radici inglobate nella pietra, ne stava danneggiando lo stato di conservazione.

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I LEONI
Sempre a cura dei tecnici della Reggia, poi, è in corso l'intervento di manutenzione dei leoni marmorei dello Scalone reale. Eseguiti in marmo di Carrara da Pietro Solari, in collaborazione con Paolo Persico nel 1783, simboleggiano la forza della ragione e quella delle armi, che insieme agli altri apparati scultorei dello Scalone reale sono finalizzati a esaltare la maestà regia nella figura di re Carlo. Il lavoro rientra nel piano di manutenzione e restauro del complesso vanvitelliano che prevede la pulitura dei depositi superficiali e di strati di sporco che ne alteravano il colore. I maestosi leoni erano, infatti, diventati di un grigio ingiallito in alcune parti, proprio a causa di sporco misto a cera che si erano stratificati nel corso degli anni. I funzionari restauratori della Reggia, dopo aver constatato lo stato di conservazione ed effettuato le consuete prove di pulitura, sono passati alla spolveratura a secco, e, poi, a una più mirata a umido con prodotti specifici volti a eliminare solo gli strati alterati, assottigliandoli in modo da rispettare la patina protettiva dei manufatti. Questi interventi, curati dagli esperti della Reggia, vengono svolti per eliminare i fattori di degrado e rientrano in una programmazione di lavori di cura e manutenzione per limitare dove possibile interventi di restauro più invasivi.

I GRANDI INTERVENTI
Contestualmente sono cominciati, peraltro in ritardo a causa del lungo lockdown, i grandi interventi di restauro finanziati con il Piano stralcio «Cultura e Turismo», Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) 2014-2020. Il primo lotto, prevede l'esecuzione di lavori in quattro aree strategiche - due ubicate nel Parco reale (Peschiera grande e la Cascata grande) e due nel Giardino inglese (Palazzina inglese e Serre) - parzialmente interdette alla visita e destinate, in futuro, a tornare a essere elementi di forte attrattività nell'ambito nel circuito di fruizione dell'intero complesso vanvitelliano, in quanto candidate a ospitare nuove funzioni a servizio dell'utenza.
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