Reggia di Caserta senza direttore,
adesso si teme l'oblio

Reggia di Caserta senza direttore, adesso si teme l'oblio
di Gigi Di Fiore
Martedì 13 Novembre 2018, 07:30 - Ultimo agg. 09:07
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Inviato a Caserta

È uno dei 100 monumenti più visitati del mondo, patrimonio dell'Unesco, eppure la Reggia di Caserta, la Versailles dei Borbone, è da tredici giorni senza direttore. Nessuno può firmare impegni di spesa, nessuno può prendere decisioni a lunga scadenza. Mauro Felicori, il direttore che fu nel 2015 vincitore del bando di concorso internazionale voluto dall'allora ministro Franceschini, è dal 31 ottobre in pensione. Aveva posto un quesito al nuovo governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte: ho firmato un contratto di 4 anni, ma ho l'età della pensione, posso restare al mio posto fino al 2019? Il ministro per i Beni culturali, il lombardo Alberto Bonisoli dei 5 Stelle, gli ha risposto di no, che la progoga non era possibile. E ha poi fatto passare sei giorni di vuoto amministrativo, prima di designare un direttore ad interim: Antonio Lampis, 54 anni, direttore generale dei 466 musei italiani dal settembre del 2017. Un bolzanese attivo e preparato, che a Caserta finora non si è ancora visto.

«Ho avuto notizia dell'avvio del procedimento per l'interim - spiega il direttore Lampis - Occorre però un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per formalizzare la nomina. Solo dopo potrò venire a Caserta in funzione operativa. Nel frattempo, la Reggia resta attiva».
 
Insomma, una designazione non formalizzata. Occorre un decreto e occorre la firma del premier Conte. Nel frattempo, è vero che la Reggia è attiva e va avanti, ma solo per effetto della spinta che le ha dato la brillante ed energica gestione Felicori. Il 4 novembre scorso, prima domenica senza direttore, i visitatori sono stati 8775 con 2255 paganti nel parco e un suggestivo cambio della guardia di soldati borbonici in costume, figuranti dell'associazione culturale di rievocazione storica Primo Reggimento di Linea Re. È evidente che un monumento impegnativo come la Reggia, con parco e museo, non può restare a lungo senza vertice. La funzionaria con qualifica ed anzianità maggiore tra i sei alti dirigenti della Reggia è l'architetto Fulvia Belardelli, responsabile della gestione, manutenzione e restauro del patrimonio. Non può firmare impegni di spesa, ma solo assicurare l'ordinaria amministrazione. Conferma: «Posso occuparmi esclusivamente della gestione ordinaria. Vanno avanti solo gli atti già firmati da Felicori, ma nulla di più. Nessun impegno di spesa è possibile».

Non è cosa da poco, se si pensa che alla Reggia vanvitelliana sono stati assegnati 14 milioni di euro da investire per ristrutturazioni e interventi. L'ultimo atto, che porta la firma dell'ex direttore Mauro Felicori, è l'affidamento dei lavori di ripristino della Sala Bianca con la sistemazione delle esterne Cavallerizze. Un impegno da 100mila euro. Sul resto, l'incognita della sedia di direzione ancora vuota.

«È stata designata una persona rispettabile e perbene - dice Mauro Felicori - Il problema vero è che un interim, per un impegno da seguire con continuità e presenza, non è pensabile. Ma io sono un direttore in pensione, almeno per la Reggia di Caserta. Per correttezza, non posso dire altro».

La gestione Felicori si avverte ancora e ha ridato vigore al monumento vanvitelliano che languiva. Una settimana fa, a Venaria vicino Torino, l'ex direttore ha spiegato le sue idee, concentrate su alcuni concetti base: visibilità della Reggia, apertura a mostre e iniziative, fare rete sul territorio per attrarre turismo. Quando Felicori si insediò, a Caserta e dintorni erano in attività solo 35 alberghi. Oggi, compreso i numerosi B&B nati negli ultimi mesi, sono più di cento.

«Si tratta di un impegno molto pesante, che si accompagna a quello già pesantissimo della Direzione generale musei» scrisse a caldo, su Facebook, una settimana fa Antonio Lampis, dopo il comunicato del ministro Bonisoli sulla nomina ad interim. Una sincera presa d'atto, anche perché il bando internazionale del Ministero per il nuovo direttore è ancora in alto mare. Ci vorranno almeno quattro mesi. Dai sindacati dei 195 dipendenti della Reggia, finora nessuna presa di posizione ufficiale sul vuoto amministrativo. Ma dice Luigi Mottola della Cisl: «Anche noi siamo senza notizie ufficiali. C'è un certo disorientamento senza direttore. Persino le nostre password di accesso al sistema devono essere autorizzate dalla direzione e quelle vecchie, in teoria, non sarebbero più valide». Reggia acefala, dopo una direzione assai presente. E il vuoto, dopo 13 giorni, si avverte tutto.
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