Reggia di Caserta, grande rassegna
ma la città cade dalle nuvole

Reggia di Caserta, grande rassegna ma la città cade dalle nuvole
di Lidia Luberto
Giovedì 30 Giugno 2022, 10:25
4 Minuti di Lettura

Una rassegna grande, attrattiva, unica in uno scenario altrettanto mozzafiato. È la mostra «Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta», ospitata nella Reggia, che, dopo la presentazione alla stampa di oggi, verrà aperta al pubblico domani e sarà visitabile fino al 16 ottobre. I curatori, il direttore Tiziana Maffei (in foto) con Alberta Campitelli e Alessandro Cremona, hanno selezionato oltre duecento opere fra dipinti, sculture, erbari, libri antichi, disegni provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, accanto ai quali saranno proposte, nelle sale espositive dedicate, anche opere contemporanee come un ponte ideale fra il passato e il futuro dell'arte. L'obiettivo è raccontare l'evoluzione dell'idea di parchi e giardini attraverso i secoli. Dunque, una esposizione di grandissimo richiamo che porterà certamente in città molti appassionati e curiosi. Un'occasione da non perdere per proporsi come meta turistica privilegiata, per far conoscere le altre bellezze casertane, per preparare proposte capaci di trattenere visitatori anche per qualche notte. Ma come si sta preparando la città per cercare di mettere a frutto l'opportunità che la Reggia, anche questa volta, offre? Come si sta pensando di fare per implementare i flussi turistici richiamati dallo straordinario evento?

Per la verità, in città poco, o nulla, si sa della mostra e ancor meno si vedono iniziative o organizzazioni particolari. «E come avremmo mai potuto fare qualcosa del genere?», riflette Giuseppe Serao, uno dei gestori del bar omonimo, situato proprio a ridosso della Reggia. «Purtroppo noi operatori siamo gli ultimi ad essere informati: non sappiamo mai niente di ciò che si fa non solo alla Reggia, ma anche in città, in tempo utile. C'è sempre questo maledetto difetto di una scarsa e poco tempestiva comunicazione. Dovremmo essere i primi a conoscere iniziative del genere per avere la possibilità di programmare bene il nostro lavoro e offrire un servizio migliore. Invece, dobbiamo leggere dai giornali e, poi, dobbiamo correre per cercare di fare fronte alle nuove richieste che questi eventi producono. Così, rimaniamo spiazzati: i tempi sono troppo brevi per organizzare turni di lavoro, fare ordini ad hoc, e così sarà almeno per le prime settimane della mostra. Senza contare che l'iniziativa arriva proprio quando Caserta si trova a vivere un vero dramma a livello turistico: la quasi completa mancanza di parcheggi, le persone non sanno dove lasciare le auto per recarsi in Reggia. Figuriamoci ora se, come speriamo, la mostra dovesse richiamare un maggior numero di visitatori».



Secondo Maura Letizia, imprenditrice turistica, bisognerà, comunque, cercare di mettere a frutto il tempo che c'è. «È un'iniziativa di grande spessore che potrebbe essere un volano per la città.

Se adeguatamente comunicata, anche attraverso canali nazionali e internazionali, potrebbe implementare il flusso turistico destinazione Reggia, riportando a Caserta anche chi ha già visitato il monumento vanvitelliano. Avere l'opportunità di vedere tante opere provenienti dai maggiori musei anche europei, non è un fatto trascurabile. Se poi, accanto alla rassegna si riesce ad organizzare eventi collaterali o iniziative promozionali, si potrebbe anche riuscire a trattenere i turisti in città almeno per una notte».

Ma, anche se la città se ne accorta ancora poco, intorno alla rassegna c'è già stato un bel movimento di persone che hanno usufruito dei servizi di alcune strutture alberghiere locali. «Se devo essere sincero, dal punto di vista turistico non ho ancora avuto alcun riscontro, nel senso che nessuno dei nostri clienti o di chi ha prenotato in questi giorni ha fatto riferimento alla rassegna», dice Daniele Garofalo, responsabile dell'Hotel Royal con il Vanvitelli e il Novotel. «Ma in queste settimane abbiamo ospitato numerosi tecnici, studiosi, curatori, allestitori e persino qualche direttore dei musei che hanno prestato opere per la mostra. Il segno dell'importanza dell'evento che speriamo aggiunge Garofalo possa costituire un ulteriore motivo di interesse intorno alla Reggia ma anche agli altri siti storico-architettonici casertani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA