«Reggia di Caserta nel limbo,
qui l'economia sta arrancando»

«Reggia di Caserta nel limbo, qui l'economia sta arrancando»
di Nadia Verdile
Domenica 23 Giugno 2019, 11:59 - Ultimo agg. 23:16
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La direzione della Reggia è in stand by e le attività economiche della città arrancano. Il 12 giugno la neo direttrice Tiziana Maffei firmava l'atto formale del suo arrivo a Caserta mentre il Tar del Lazio glielo bloccava, con effetto immediato, accogliendo la richiesta di sospensiva di Antonio Tarasco, funzionario del Mibac anch'egli partecipante al concorso per la direzione di Palazzo reale.

L'APPELLO
«Che le istituzioni dice Rosanna Marziale, chef stellata casertana facciano la loro parte, che la politica faccia sentire la propria voce. La mancanza di una direttrice o di un direttore è per tutti gli operatori un problema serio non più rinviabile. Negli scorsi anni la Reggia era perennemente al centro delle attività culturali, turistiche ed economiche del capoluogo e della provincia. Si susseguivano i convegni, gli eventi, le iniziative e tutti noi lavoravamo. Finalmente risultati importanti registravano anche alberghi e bed and breakfast a testimonianza del fatto che i visitatori rimanevano, pernottavano in città. Ora le cose sono totalmente cambiate e siamo in un limbo che non porta lavoro». Parla da operatrice economica Marziale, punta di diamante di una ristorazione stellata che ha portato il nome di Caserta nel mondo tanto da meritare il riconoscimento della Mattel che, qualche mese fa, le ha dedicato una Barbie. «Quali sono i tempi continua per avere la sentenza del Tar? Può l'economia di un capoluogo che gira intono alla Reggia vivere in attesa di una sentenza?».

 

L'ITER
La rabbia di Marziale è quella di tanti operatori che vivono di turismo e congressistica. Martedì 25 giugno, con trattazione collegiale davanti alla seconda sezione quater del Tar del Lazio, si deciderà sulla sospensiva cautelare che ha bloccato la procedura di insediamento della nuova direttrice della Reggia. Ma Tarasco, in caso di esito per lui negativo, potrebbe ancora ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Tempi lunghi, troppo lunghi per chi vive di programmazione. «L'appello che lancio aggiunge la chef è al sindaco Carlo Marino e al presidente della Regione Vincenzo De Luca. So bene che non hanno competenza diretta ma hanno responsabilità istituzionale. Chi, se non le istituzioni, ha il dovere di tutelare gli interessi della collettività? E la politica, quella che dovrebbe dare voce e corpo alle lavoratrici e ai lavoratori, dov'è? Moriamo di lungaggini, moriamo di burocrazia».
LE ASPETTATIVE
Dal primo novembre la Reggia è senza testa. Mauro Felicori lasciò il palazzo il 31 ottobre. Da allora si procede con cautela in attesa degli eventi. «Era il 1959 conclude Rosanna Marziale e mio padre pubblicizzava il suo ristorante, che allora si chiamava La Bomboniera, con l'immagine della Reggia. Cosa dobbiamo ancora aspettare? So che l'iter per un ricorso al Tar non è semplicissimo, ma a qualcuno può sembrare normale che tanti operatori debbano aspettare mesi mesi e mesi che potrebbero trasformarsi in anni? Investiamo nella nostra città credendoci ogni giorno, senza risparmiarci in soldi ed energie. Cosa fa la città? Cosa fanno le istituzioni? Guardiamo i numeri. Fino allo scorso anno la città brulicava di persone, gli eventi, i congressi, le iniziative erano quotidiane. E ora? Non si muove foglia». La Reggia, dopo il pensionamento di Felicori, era stata guidata ad interim da Antonio Lampis, direttore generale dei musei del Mibac. Ora Lampis è andato via, Maffei non può insediarsi, il Tar deve pronunciarsi e magari dovrà farlo anche il Consiglio di Stato. Intanto la direzione è vacante.
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