Reggia di Caserta, una mostra
inaugura un nuovo corso

Reggia di Caserta, una mostra inaugura un nuovo corso
di Lidia Luberto
Venerdì 1 Luglio 2022, 08:23
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«Un appuntamento che inaugura il nuovo corso della nostra programmazione culturale, quella della valorizzazione basata sui nostri beni, sulle ricchezze della Reggia, sui suoi giardini, le opere, i quadri e tutto ciò che costituisce il suo patrimonio di bellezza». Così, il direttore Tiziana Maffei spiega il senso e la genesi della mostra Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta, presentata ieri alla stampa ed aperta al pubblico da oggi e fino al 16 ottobre.


La mostra certamente già da domenica (la prima del mese e, dunque, a ingresso gratuito), porterà in città ancora più persone, che si troveranno, fuori dal complesso, a confrontarsi con i soliti disagi. La mancanza dei parcheggi, la scarsa accoglienza, i negozi aperti a macchia di leopardo, la carente cura delle strade e dell'arredo urbano: un bell'impatto per chi, dopo essersi immerso nella bellezza, nell'armonia, nella suggestione della Reggia e della mostra, si troverà a confrontarsi con una realtà tutt'altro che virtuale e molto poco accogliente.
La gestione della Reggia punta in alto con questa mostra eppure il segnale non sembra essere stato colto in anticipo nei mesi scorsi. «Un modo per riscoprire la dimensione internazionale del monumento che è legato alla cultura del nostro Paese ma anche a quella di tutta Europa», aggiunge Maffei visibilmente emozionata, che addirittura si commuove quando ringrazia il personale tutto scusandosi per averlo sottoposto ad un impegnativo e faticoso sforzo organizzativo. La mostra, che raccoglie oltre centocinquanta opere, è allestita in uno spazio che da tempo non era utilizzato, cioè l'Appartamento della Regina, speculare all'altro più famoso del re.
«Abbiamo voluto mettere in gioco queste sale fino a qualche anno fa occupate dalla Scuola nazionale dell'Amministrazione, tenendo la visuale del giardino: il re affacciava sulla piazza d'armi, la regina sul parco delle delizie, il vero capolavoro della mostra», spiega Maffei.

Ma la rassegna rappresenta anche un esperimento di collaborazione pubblico-privato, com'è successo con Opera Laboratori che è uscita dal mero ruolo di società concessionaria di servizi (gestisce, infatti, la biglietteria e l'accoglienza alla Reggia), ed è diventata uno degli sponsor dell'iniziativa collaborando, anche finanziariamente, alla realizzazione dell'allestimento, alla comunicazione e alle attività didattiche per i bambini. Perché la Reggia ha tanto da offrire, in termini di approfondimento e di proposte.


«Questa è un'occasione - dice Alberta Campitelli, l'altra curatrice della mostra, insieme alla stessa Maffei e ad Alessandro Cremona - che nasce dalla valorizzazione della stessa Reggia ed esalta quelle che sono le caratteristiche del parco, uniche al mondo. La mostra si articola in più sezioni: il ruolo dell'acqua come elemento fondamentale del parco, il giardino come luogo di bellezza, di produzione, ma anche rapporto con il selvatico, con la natura non addomesticata. Un lavoro di squadra che ha voluto portare l'attenzione sull'importanza dei giardini in Italia, una cosa di cui finalmente si sono accorte anche le istituzioni, visto che sono stati stanziati 300 milioni di euro per il restauro dei giardini storici».


Una mostra non solo da vedere, ma anche da sentire. Accanto alle opere, al panoramico affaccio sul Parco reale, le tecnologie digitali messe a punto dalla collaborazione tra la Reggia di Caserta e la Fondazione Kainòn consentono, infatti, quasi di toccare ciò che Vanvitelli aveva pensato di realizzare per re Carlo. Parte del progetto dell'architetto è fruibile all'interno della mostra attraverso speciali visori. «Questa collaborazione precisa Emanuela Totaro, segretario Generale della Fondazione Kainòn - si inserisce nella nostra mission di creare ponti innovativi tra la cultura e le nuove tecnologie. È stato così possibile ridare vita a qualcosa che nella realtà non è mai esistito, arricchendo l'esperienza dei visitatori».

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