Reggia di Caserta invasa dai turisti:
alberghi e locali pieni, la crisi non fa paura

Reggia di Caserta invasa dai turisti: alberghi e locali pieni, la crisi non fa paura
di Lidia Luberto
Domenica 30 Ottobre 2022, 12:15 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 18:32
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C'erano tanti, tantissimi turisti ieri a Caserta. Un pienone prevedibile vista la lunghezza del ponte di Ognissanti ma che, comunque, fa un effetto sorprendente dopo la desolazione degli anni Covid. Gruppi, coppie, famiglie destinazione Reggia, ovviamente, ma non solo. «Saremo a Caserta per tre notti. Abbiamo già visitato questo splendido palazzo e ora ci apprestiamo a scoprire gli altri siti, il Belvedere di San Leucio e Casertavecchia che, per la verità, non conoscevamo, ma di cui ci hanno appena parlato», dicono Simona e Vincenzo da Lecce. A Caserta da Napoli, per accompagnare due amiche, Katy da Pordenone e Marina dalle Marche, Corrado e Antonella puntano l'accento sulla visita alla Reggia. «L'abbiamo rivista volentieri: ci mancavamo da almeno venti anni e l'abbiamo notata migliorata, più pulita e curata. Se un appunto possiamo farlo è sulla gestione degli accessi. Siamo stati costretti a mangiare qualcosa nella buvette interna sottoponendoci a lunghe file, perché non è previsto di poter uscire e rientrare con lo stesso biglietto, Un vero peccato, avremmo potuto spezzare la visita e pranzare più comodamente in qualche locale fuori dal complesso», osservano.

Il successo turistico del lungo week-end replica quello che si era verificato lo scorso anno. «C'è un grande lavoro, che avevamo sperimentato nello stesso periodo del 2021: anche allora le nostre strutture erano piene. Ce lo spiegammo con la voglia di uscire dopo le restrizioni della pandemia e questa volta il movimento e la voglia di uscire non è affatto inferiore, anzi», afferma, dal suo osservatorio privilegiato, Daniele Garofalo, responsabile degli alberghi Royal, Vanvitelli e Novotel.

E aggiunge: «Le crisi economica, energetica e internazionale non sembrano preoccupare i turisti che viaggiano ancora più numerosi, forse, che nel 2019. Si tratta, nel nostro caso e per questo particolare periodo, prevalentemente di italiani che scelgono Caserta per la sua posizione strategica e per la Reggia: dopo aver visitato il monumento vanvitelliano, hanno, poi, la possibilità di raggiungere agevolmente le altre mete turistiche campane. Intanto, ci aspettiamo di replicare il trend per la prossima festività dell'Immacolata». Riscontri positivi del consistente flusso turistico anche nei locali e nelle pizzerie cittadine, come affermano Domenico Meale, responsabile di «Muumozzarella» e Ciro D'Avano, uno dei soci della pizzeria Pizzart, locali entrambi situati nei pressi della Reggia. «Nei fine settimana abbiamo sempre numerose presenze, ma in questi giorni ce ne sono ancora di più» dice D'Avanzo da Pizz'Art, dove, appena arrivati in città, ancora con i trolley al seguito, Giancarlo e Fiorella Raschio, di Genova, hanno fatto la loro prima tappa. «Abbiamo sentito tanto parlare di Caserta e della sua pizza che abbiamo voluto fermarci qui appena arrivati, prima ancora di raggiungere il b&b nel quale rimarremo per due notti. Siamo venuti per la Reggia e non contiamo di muoverci dalla città, anche perché, senza auto, non sapremmo come spostarci altrove».

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Anche i professionisti del turismo sono molto soddisfatti dell'andamento. «Siamo passati da un lungo periodo di stasi completa (quello del Covid) ad un altro (cominciato a maggio scorso) dal quale non ci siamo più fermati», dice Susy de Criscienzo, storica dell'arte e guida turistica. «Registriamo anche un grande movimento da Napoli a Caserta: in genere, chi soggiorna a Napoli, si lascia come ultima chicca la Reggia, forse anche perché si trova sulla via del ritorno. Certo è che si potrebbe potenziare il flusso sul territorio. Ma Caserta, purtroppo, rimane, per la maggior parte dei turisti, solo Reggia, appunto, invece, si potrebbe abbinare a questa tutto quello che c'è sul territorio: dal Museo campano di Capua, all'anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, oltre, ovviamente, al Belvedere e a Casertavecchia. Ma sarebbe necessario un vasto lavoro di rete fra le realtà turistiche, artistiche, storiche della provincia. Insomma, ci sarebbe tanto da fare a partire dalla Reggia. Se si volesse».

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