Reggia di Caserta, nel terzo cortile la facciata tirata a lucido

Reggia di Caserta, nel terzo cortile la facciata tirata a lucido
di Lidia Luberto
Sabato 2 Aprile 2022, 07:42 - Ultimo agg. 07:44
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Quaranta operai e una quindicina di restauratori per 1300 metri quadri di superficie, di cui 475 lapidea in pietra di Bellona, 400 di cortina laterizia, 235 di elementi in intonaco come i dentelli e i sottarchi dei loggioni, 30 di balaustre in marmo bianco e 150 di volte in finto laterizio, di cui due ora totalmente e finalmente svelate: sono i numeri del grande restauro appena concluso della facciata ovest del terzo cortile della Reggia. L'intero complesso vanvitelliano è interessato da mesi da importanti interventi, nell'ambito del finanziamento Piano stralcio «Cultura e turismo» Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2014-2020, reso possibile anche grazie all'accompagnamento del Servizio V del Segretariato generale del Mic con il valido supporto dell'assistenza tecnica Invitalia.


Oltre a quelli del terzo cortile, con lo stesso finanziamento, sono stati effettuati anche i lavori relativi alle facciate interne di due cortili (appunto, con il III, anche il IV), alle coperture del Palazzo, alle pareti e alla volta degli androni est ed ovest posti su piazza Carlo di Borbone.

Dopo aver terminato le opere sui due androni laterali del prospetto principale che dà sulla piazza e sulle coperture della Cappella palatina e del fronte ovest, le maestranze delle ditte Fratelli Navarra e Icores stanno concludendo la rimozione dei ponteggi lungo uno dei bracci del Palazzo reale. Il restauro ha compreso anche la disinfezione della totalità della superficie; il consolidamento degli intonaci; la pulitura chimica e aeromeccanica; la pulitura dei giunti; stuccature e ricostruzioni plastiche di ogni paramento e l'integrazione cromatica, nonché la protezione con protettivo specifico. Tra gli elementi che sono stati oggetto delle cure dei conservatori anche uno dei leoni scolpiti in pietra di Bellona e posti in chiave di volta sulle arcate del registro bugnato.

La scultura era lesionata e con una grande mancanza che interessava parte di criniera e del ricciolo della chiave di volta. Le zone sono state ricostruite dapprima con una struttura composta di perni in vetroresina e strati di rete basaltica, quindi si è proceduto con malta in più strati per evitare fessurazioni. Dopo aver ottenuto un'integrazione plastica, la zona è stata stuccata a livello con una malta dal colore più idoneo. Successivamente la zona è stata velata ove necessario e ricoperta da un composto protettivo. Particolarmente interessante il restauro in corso della Fontana di Diana e Atteone per le modalità utilizzate: nella vasca è stato, intatti, sistemato un isolotto che permette l'accesso e il lavoro in sicurezza degli esperti restauratori.

Il «cantiere Reggia di Caserta» è, dunque, in pieno fermento: i responsabili del monumento si stanno preparando per gli impegni relativi all'utilizzo dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con il Pnrr sono stati finanziati interventi per 25 milioni di euro sulle sorgenti del Fizzo che alimenta l'Acquedotto cartolino, per 4,5 milioni per lo stesso Acquedotto, 2,5 per il Bosco di San Silvestro, mentre 13 milioni saranno destinati al Parco reale, alla via d'acqua, al completamento dell'impianto di irrigazione. Il rimanente servirà per la sistemazione dei muri, delle rocce e del percorso che porta al Torrione. Tanti fondi che arriveranno, però a condizione che entro giugno si riuscirà a completare il complesso iter burocratico dei diversi progetti, con la presentazione della progettazione preliminare e ad ultimare la procedura amministrativa.
 

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