Reggia, si corre ai ripari:
check up a vasche e giardini

Reggia, si corre ai ripari: check up a vasche e giardini
di Lidia Luberto
Sabato 23 Febbraio 2019, 17:54 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 06:44
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Voci allarmate e immagini allarmistiche pongono, ancora una volta, dubbi sullo stato di salute del parco della Reggia. Come avviene ormai a cadenza più o meno regolare. «Non c'è niente di preoccupante» avverte, però, Leonardo Ancona, il funzionario responsabile del parco e dell'Acquedotto carolino. Che spiega: «Stiamo effettuando interventi di recupero e di manutenzione che in condizioni normali, dovrebbe essere ordinari, ma che, invece, purtroppo, nella nostra situazione, diventano straordinari e complessi. Il problema aggiunge è che non siamo dotati di personale per curare e intervenire, giorno dopo giorno, come sarebbe corretto e auspicabile in un parco di oltre 124 ettari e dove vi sono alberature, prati, fontane, specchi d'acqua, statue. Insomma, un luogo che necessiterebbe di manutenzione ordinaria quotidiana non solo di pulizia, ma anche di verifica delle griglie, del sistema idrico, della condizione degli alberi e delle statue, che solo operai dipendenti da questa direzione potrebbero effettuare. Va da sé che gli interventi straordinari potrebbero essere affidati, comunque, a ditte esterne. In questo periodo dice Ancona nella pineta, stiamo usufruendo, ad esempio, della collaborazione di profughi che tutti i giorni ci danno un grandissimo aiuto. E spero che il progetto sia prorogato almeno per altri sei mesi».

A proposito della pineta, proprio quella zona sembra essere molto malandata, come denunciato da alcuni frequentatori del parco con tanto di foto. «Nella vasca che si trova in quel tratto abbiamo scoperto una perdita e ora stiamo provvedendo alla riparazione. Ma per poter procedere si è dovuto, prima di tutto, far defluire lentamente l'acqua e tirare via tutto ciò che vi si era accumulato (foglie, rami, fango). Oggi, poi, ci serviremo della esercitazione di stamattina della Protezione civile per salvare i pesci che vivono nella vasca e spostarli nelle altre vasche o fontane. Quindi, potremo passare alla riparazione vera e propria che richiederà qualche giorno di lavoro». Anche per la Fontana dei Delfini che, almeno apparentemente, non è nella sua condizione migliore, Ancona ha una spiegazione tecnico-scientifica. «Nella vasca si è verificata una fioritura delle alghe, dovuta all'improvviso e inatteso rialzo termico. Si tratta di alghe cloroficee che vivono in acqua dolce e pulite, dunque non sono sintomo di degrado, anzi. Peraltro, bisogna ricordare che gli specchi d'acqua del parco non sono piscine ma ambienti naturali con un ecosistema delicato dove convivono alghe, muschi, pesci. Dunque, non siamo in presenza di mucillagine ma afferma Ancona - di fenomeni normali che, certo, quando diventano invasivi vanno controllati. Proprio come stiamo facendo rimuovendo le alghe attraverso uno scarico maggiore dell'acqua, che porta via quelle formazioni in modo delicato e rispettoso dell'habitat». Comunque, entro un paio di mesi si passerà ad un intervento molto più radicale e risolutivo dei grandi e piccoli problemi che assillano il parco. Lo annuncia lo stesso Ancona. «Cominceremo con la Peschiera: la gara è stata espletata e i lavori affidati. Così presto si interverrà sulla pavimentazione sia pedonale che stradale, sui cordoli e le alberature e sull'adduzione di acqua, migliorando il canale per l'approvvigionamento idrico. Insomma, ci sarà la riqualificazione completa della Peschiera per un costo complessivo che si aggira intorno al milione e trecentomila euro».
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