Renzi si è informato sull'andamento dei lavori di riqualificazione in corso dal 2014 dopo che lo Stato, tramite il Mibact, ha acquistato per dieci milioni di euro il Real Sito Borbonico che era finito all'asta per i debiti contratti con le banche dall'ente che per anni ne è stato proprietario, il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno. Con una prima tranche di finanziamenti di tre milioni di euro è stata riqualificata tutta la parte anteriore; con la seconda tranche di 5 milioni di euro invece sarà completata la ristrutturazione.
Nelle prossime settimane il cda della Fondazione che gestirà il sito, che ha come neo-presidente Luigi Nicolais e direttrice Angela Tecce, si riunirà per iniziare a capire quale destinazione dare al bene, che sorge in una zona prevalentemente agricola, che lambisce l'area cosiddetta Terra dei Fuochi, e dove sono situate almeno quattro grandi discariche, oggi chiuse, utilizzate per anni dallo Stato, anche nel periodo dell'emergenza rifiuti. «L'area della reggia va anche ripulita dal degrado ambientale creato da coloro che bruciano i rifiuti - dice il sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino - e per farlo si potrebbe ulitizzare la tecnologia fornita dai satelliti». «Per rilanciare la Reggia di Carditello è necessario metterla in rete con gli altri siti borbonici casertani, penso alla Reggia di Caserta e al Belvedere di San leucio, e campani» sottolinea invece il Direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori presente durante la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Io sono disposto a fare la mia parte appena verrò chiamato - prosegue Felicori - ma prima di tutto bisogna dare un'identità a Carditello; ho letto che tra le varie idee c'è quella di farla diventare sede di Atenei o di progetti nel settore agricolo; va benissimo, l'importante è iniziare a camminare spediti nel rilancio». (ANSA).